Ora Lorenza Lei sarà l’eroina del centrodestra. Certamente di Berlusconi che ha indicato in Annozero uno dei motivi per cui il Pdl ha perso la battaglia di Milano. E invece diventerà il «diavolo» per la sinistra, essendo riuscita a far scivolar via dalla Rai il «paladino » della battaglia anti premier. Non per nulla i più infuriati dell’accordo raggiunto ieri per la risoluzione del contratto tra il direttore generale e il giornalista sono i consiglieri d’opposizione Giorgio Van Straten e Nino Rizzo Nervo: dopo tutti gli anni spesi a difendere il loro beniamino dai tentativi dei vertici Rai di«cacciarlo»,la soluzione si è trovata senza che neppure siano stati preventivamente consultati e addirittura con la volontà del giornalista stesso. Insomma Lorenza Lei è riuscita nell’obiettivo perseguito da Masi senza successo: chiudere la vicenda Santoro e il relativo contenzioso giudiziario. Certo il giornalista non se ne va perché gli è venuto lo «schiribizzo» di cambiar lavoro, ma perché l’azienda (anziivertici dell’azienda) hanno cercato in tutti i modi di accompagnarlo alla porta ritenendo la sua trasmissione troppo faziosa, ma comunque con il consenso dello stesso. Dunque, dopo anni di tira e molla, da ieri Santoro non è più un dipendente della Rai. Ora cosa farà? Le voci più accreditate sono quelle secondo cui andrà a lavorare a La7 , la rete che va a gonfie vele grazie al Tg di Mentana: le trattative sono in corso, ma non sono ancora concluse. Non ci sarà la possibilità, invece, che il giornalista possa continuare a collaborare con l’azienda di Stato da collaboratore esterno, così come si era ipotizzato durante le trattative dello scorso anno con Masi ( doveva realizzare delle docu-fiction). Questo perché il giornalista ha accettato un esodo incentivato, che preclude rapporti di collaborazione almeno nel breve periodo. A Santoro non è stata però applicata la clausola di non concorrenza, così come avrebbero voluto i consiglieri Antonio Verro e anche i due di opposizione, richiesta che era volta a limitare i danni dell’uscita di scena del giornalista: perché la scomparsa di Annozero - bisogna ricordarlo - significa la perdita secca di uno share molto alto (23-24 per cento) per Raidue e di conseguenti grandi introiti pubblicitari. E infatti sono in molti - consiglieri, politici e giornalisti,dall’Annunziata a Di Pietro a Giorgio Merlo - a chiedersi quanto peserà negativamente sulla Rai questa operazione e quale programma andrà in onda al posto del talk . «Ce l’hanno fatta ad affondare l’ammiraglia della loro flotta-dice per esempio Marco Travaglio - con grande professionalità e costanza. A ringraziare sono Mediaset e La7 ». Per quanto riguarda Santoro, la mancanza della clausola è una strada spianata verso la rete Telecom. Oggi terrà una conferenza stampa in cui probabilmente chiarirà le sue intenzioni. Ma con quanti soldi il giornalista ha chiuso i suoi rapporti con l’azienda? Sotto i due milioni e mezzo di euro: questo è certo perché se si fosse trattato di una cifra superiore, l’accordo avrebbe dovuto essere approvato dal Cda, mentre ieri Lorenza Lei si è limitata a comunicare l’avvenuta chiusura delle trattative. Insomma praticamente quello che si era concordato l’anno scorso.
Con la risoluzione consensualecessano anche gli effetti della sentenza del tribunale di Roma, confermate in appello, che costringevano l’azienda a lasciare Annozero in palinsesto in prima serata (la sentenza definitiva della Cassazione era attesa per domani) e dunque, nel conteggio finale, è rientrato anche il risarcimento dei danni che Michele avrebbe ricevuto in caso, molto probabile, di sentenza a lui favorevole. Se Santoro esce di scena, invece, in Rai vengono confermate tutte le altre trasmissioni targate a sinistra: Che tempo che fa , Report , Ballarò e Parla con me . Ma il «nemico numero uno» non c’è più.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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