Ecco il museo dei Fori Imperiali

Dopo due anni e mezzo di chiusura per restauro riapre al pubblico il complesso dei Mercati di Traiano, definito dal sindaco di Roma Veltroni «uno dei gioielli più preziosi e inaspettati agli occhi di un cittadino straniero». E, in effetti, tale doveva apparire nell’antica Roma quest’edificio polifunzionale realizzato come supporto al Foro di Traiano dal celebre architetto Apollodoro di Damasco. I restauri si sono resi necessari per adeguare tutto l’impianto alle recenti normative antisismiche. Con l’occasione è stato portato avanti il progetto di realizzare un museo permanente dei Fori Imperiali, il primo esempio di architettura antica concepito in questo modo. In una superficie di oltre 2000 mq hanno trovato posto 172 frammenti originali in marmo, 15 calchi e 12 ricomposizioni. Lo scopo dell’allestimento è quello di fornire una migliore conoscenza dell’aspetto e del funzionamento dei vari fori (di Cesare, di Augusto, di Nerva, della Pace e di Traiano) attraverso l’ausilio di pannelli didattici e di filmati, il tutto inserito negli ambienti della Grande Aula e del Corpo Centrale, mentre rimane libero per esposizioni temporanee lo spazio all’interno delle tabernae della via Biberatica.
Tra i pezzi più belli del nuovo museo sono il fregio-architrave degli amorini, proveniente dalla cella del tempio di Venere Genitrice nel Foro di Cesare, la vasca circolare in porfido che decorava il giardino del Tempio della Pace, il pannello con Provincia pertinente la decorazione dell’attico dei portici del Foro di Nerva, ricomposto con frammenti rinvenuti negli ultimi scavi.
Al centro della Grande Aula spicca la ricostruzione di un settore dell’attico del porticato del Foro di Augusto, che era decorato da una serie di cariatidi, su modello di quelle celeberrime dell’Eretteo di Atene, intervallate da clipei, ovvero medaglioni circolari, con la testa di Giove Ammone. Il modello ricostruttivo è stato realizzato con parti autentiche della trabeazione, con un frammento di clipeo, e con il calco di una cariatide, il cui originale, conservato a Firenze, è esposto eccezionalmente ora in occasione della riapertura del museo.


Nella sezione «Memoria dell’antico», dedicata al bellissimo tempio di Marte Ultore nel Foro di Augusto, possiamo ammirare lo splendido capitello di lesena con cavalli alati, che decorava la cella del tempio, e il plastico in gesso di Italo Gismondi, realizzato dopo gli scavi degli anni ’30, che, pur non essendo più valido dal punto di vista topografico, rimane una delle pietre miliari per la conoscenza dell’area.
Orario: dalle 9 alle 19; chiuso il lunedì

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