Si presentano così, «a volto scoperto» e «a mani nude» per sostituire «il disco rotto della vecchia politica di Fontanigorda», Alta Val Trebbia. Sono quelli della lista civica «Destra in Valle» che sostengono la candidata sindaco Irene Maniscalco e capolista Gino Salvi. Squadra che arriva da La Destra, età media 35 anni e la voglia di svoltare su «un territorio che diventi risorsa preziosa per la nostra regione».
Salvi scorre il programma, incalza sull'urgenza di mantenere i servizi perché la gente non se ne vada e gli imprenditori possano investire: «Ci batteremo per lo sportello bancario e l'ufficio postale - spiega Salvi - nevralgici, per gli imprenditori locali. C'è anche chi ha deciso di spostare la sua azienda da Genova a Fontanigorda, in assoluta controtendenza, credendo nelle potenzialità di questa zona».
Candidata giovanissima, solo 24 anni, genovese, studentessa di archeologia, già coordinatrice di Gioventù Italiana, approccia da escursionista una terra che conquistata a passi. Un nonno che nel '50 fu segretario comunale a Fontanigorda e un legame che decanta in impegno. Sfidano realtà politiche consolidate, «ma questo centro sinistra di fine mandato - dettaglia Salvi - s'è limitato ad amministrare l'esistente». Vogliono la svolta «per un cambiamento politico reale - ribadisce Irene - per un recupero delle tradizioni, per costruire il futuro della comunità di Fontanigorda». Nel segno del rinnovamento, contro le solite logiche. «Abbiamo parlato con tanti anziani - racconta la candidata - temono l'abbandono. Noi crediamo che amministratori giovani, preparati e forti dei principi di coerenza e impegno sociale sul territorio, possano rassicurarli. Le battaglie per i giovani, gli anziani e le fasce più deboli saranno le nostre priorità». Questo nell'immediato, «poi il rilancio dell'economia a puntare sul turismo, la valorizzazione del centro polisportivo e del Bosco delle Fate».
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