Wall Street brucia 485 miliardi di dollari dei super ricchi: record di perdite in due giorni

I 500 individui più facoltosi del Pianeta hanno visto svanire complessivamente 485 miliardi di dollari in seguito all'annuncio dei dazi di Donald Trump

Wall Street brucia 485 miliardi di dollari dei super ricchi: record di perdite in due giorni
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È una caduta senza precedenti quella registrata nei mercati finanziari: in sole 48 ore, i 500 individui più facoltosi del Pianeta hanno visto svanire complessivamente 485 miliardi di dollari. Lo rivela il Bloomberg Billionaires Index, che sottolinea come si tratti della perdita più ingente mai registrata nell’arco di due sedute consecutive.

Il termometro della ricchezza globale si aggiorna ogni sera da New York: l'indice è l’elenco quotidiano che monitora i patrimoni delle persone più ricche del pianeta. I dati, aggiornati al termine di ogni sessione di Borsa a Wall Street, offrono una fotografia in tempo reale delle variazioni nelle fortune dei miliardari. L’analisi dettagliata del patrimonio netto di ciascun individuo è consultabile nella rispettiva pagina profilo. Inutile dire che sul podio della lista, si trovano i patron di tre imperi digitali-tecnologici: Elon Musk, Jeff Bezos e Mark Zuckerberg.

Si tratta della quarta peggior perdita giornaliera mai registrata nei 13 anni di storia del Bloomberg Billionaires Index e della più grave dall’inizio della pandemia da Covid-19. Più della metà dei miliardari monitorati dall’indice ha subito una contrazione media del patrimonio del 3,3%, con gli statunitensi tra i più penalizzati. Zuckerberg ha registrato la perdita più pesante in termini assoluti: il tracollo del 9% delle azioni della sua azienda gli è costato 17,9 miliardi di dollari, circa il 9% della sua ricchezza personale. Non è andata meglio a Bezos, che ha visto evaporare 15,9 miliardi di dollari dopo un tonfo analogo per Amazon, segnando il calo più marcato dal 2022. Musk ha bruciato 11 miliardi in un solo giorno, parte di una perdita complessiva di 110 miliardi da inizio anno, zavorrato da ritardi nelle consegne Tesla e dal suo controverso ruolo nell’amministrazione Trump.

Tra gli altri grandi nomi colpiti figurano Ernesto Garcia III, CEO di Carvana, che ha perso 1,4 miliardi dopo un crollo del 20% delle azioni, e il co-fondatore di Shopify Tobi Lutke, che ha lasciato sul terreno 1,5 miliardi di dollari (il 17% del patrimonio) a causa di un forte calo alla Borsa di Toronto. In Europa, Bernard Arnault, presidente di LVMH, ha visto ridursi la sua fortuna di 6 miliardi in seguito alle tensioni commerciali con gli Stati Uniti e al crollo delle azioni del suo gruppo del lusso.

In controtendenza Carlos Slim, il magnate messicano, il cui patrimonio è salito del 4% (fino a 85,5 miliardi) grazie al rialzo della Borsa locale, sostenuta dall’esclusione del Messico dalle misure tariffarie USA. Il Medio Oriente, infine, è stato l’unica area geografica in cui i miliardari hanno registrato guadagni netti durante la giornata di ieri.

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