"Alleanze nelle tlc? Deciderà il mercato gli intrecci più utili"

Il sottosegretario all'Innovazione Alessio Butti traccia possibili scenari anche su Pnrr e IA italiana

"Alleanze nelle tlc? Deciderà il mercato gli intrecci più utili"
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Sottosegretario Alessio Butti, l'avvento di DeepSeek cos'ha cambiato nel mondo dell'intelligenza artificiale?

«DeepSeek ha dimostrato che si può sviluppare una IA avanzata con costi di addestramento contenuti e maggiore efficienza energetica. Probabilmente i costi sono stati comunque superiori a quelli dichiarati, ma si tratta di un segnale importante per il mercato globale dell'IA».

Sarà un fuoco di paglia, oppure può realmente rendere inutili le centinaia di miliardi di investimenti che progettano a Washington?

«DeepSeek non rende inutili gli investimenti statunitensi, ma dimostra che modelli più leggeri possono competere con quelli più grandi. L'evoluzione dell'IA non è solo una questione di potenza di calcolo, ma anche di efficienza e adattabilità. Tra l'altro, nell'ultima TOP500 dei supercomputer, l'Italia è al terzo posto mondiale dopo Usa e Giappone. Insomma, abbiamo gli strumenti per competere anche lì».

Ma come siamo messi in Italia? Anche noi disponiamo di una DeepSeek?

«L'Italia ha progetti rilevanti, tra cui Colosseum di iGenius, Velvet di Almawave e Vitruvian-1 di ASC27. Si tratta di modelli italiani e addestrati in strutture italiane. Il governo ha creato un ecosistema favorevole, destinando 1 miliardo al settore, e guidato la costruzione di una governance dell'IA in ambito Ue e G7».

Il Dipartimento per la Trasformazione Digitale sovrintende una importante quota dei progetti Pnrr. A che punto siete?

«Stiamo rispettando i tempi. Il Dipartimento che dirigo ha già raggiunto 34 dei 67 gli obiettivi previsti dal Pnrr entro la fine del 2026. Abbiamo anche centrato alcuni target in anticipo, come quello sull'identità digitale, arrivato già a fine 2024. In tutto, migliaia di Pa, sia centrali che locali, sono state coinvolte in 57.000 progetti digit».

Pensa che per giugno 2026 Open Fiber e Fibercop riusciranno a centrare gli obiettivi del piano Italia 1 Giga? Che valutazioni sta facendo il governo nel caso fallissero?

«Il piano 1 Giga è una priorità strategica. Scontiamo la situazione fortemente negativa ereditata dal governo precedente, ma abbiamo chiesto agli operatori di accelerare i lavori e il mio Dipartimento sta facendo di tutto centrare gli obiettivi Pnrr. Siamo ottimisti sulla possibilità di rispettare le scadenze, ma valutiamo anche eventuali misure per garantire una copertura completa».

Ha destato molto interesse il bando della Regione Lombardia che abbina rete fissa e satellitare. Potrebbe spiegarci il motivo di questa conformazione innovativa?

«L'integrazione tra rete fissa e satellitare è una soluzione pragmatica per coprire anche le aree remote o difficili da raggiungere. La fibra resta la spina dorsale della connettività, ma il backhaul satellitare può essere una soluzione complementare efficace. I dati che ricaveremo dalla sperimentazione in Lombardia saranno utili per valutare la replicabilità del modello in altre regioni».

Che idea si è fatto dell'alleanza tra Poste e Tim? Potrebbe essere un matrimonio proficuo?

«Sono due realtà importanti del nostro Paese, ma preferisco non esprimermi su dinamiche ancora in evoluzione».

Secondo lei sarebbe possibile fare un'unione a tre con Iliad?

«Le dinamiche di mercato determineranno eventuali sviluppi. L'Italia ha bisogno di un'infrastruttura digitale solida e di un ecosistema competitivo che garantisca investimenti e innovazione. Ogni alleanza deve essere valutata in base alla capacità di generare valore per il Paese e per gli utenti finali».

Tra gli obiettivi del governo c'è quello di realizzare la rete unica tra Open Fiber e Fibercop. Quanto è fattibile?

«L'integrazione Open

Fiber-Fibercop è un passaggio chiave per evitare duplicazioni infrastrutturali e accelerare la digitalizzazione del Paese. Il governo sta lavorando per favorire una soluzione che garantisca efficienza, concorrenza e una rete sicura».

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