Auto, in Europa è allarme produzione

S&P taglia le stime '22: dagli impianti del Vecchio continente -1,7 milioni di vetture

Auto, in Europa è allarme produzione

Da una parte, i costruttori programmano il futuro, continuando a sposare la linea dell'elettrificazione dei modelli (di ieri il piano Maserati, primo marchio del lusso a proporre una sportiva full electric già nel 2023); dall'altra, il settore fa i conti con una realtà sempre più difficile tra conseguenze della guerra in Ucraina sulle forniture di cablaggi (importanti nei veicoli elettrici e la comunicazione tra le parti), crisi dei chip, prezzi di carburanti e materie prime alle stelle. E così, in Europa, le vendite a febbraio scendono di un altro 5,4% sul 2021 (-3,9% nei due mesi) e ben del 30% sul 2019, in pratica ultimo anno nel segno della normalità.

E nulla di buono promette il futuro. S&P, infatti, ha ridotto le stime della produzione di automobili per il 2022 e il 2023 di 2,6 milioni di unità, a 81,6 milioni per l'anno in corso e a 88,5 milioni per il prossimo.

Particolarmente colpita, però, sarà la produzione europea. Qui S&P ha tagliato di 1,7 milioni di unità le sue previsioni. Meglio andrà negli Usa (-480mila unità prodotte nel 2022 e -549mila nel 2023).

L'impatto pesante sui costruttori è già tangibile e, alla luce della crisi degli approvvigionamenti, c'è chi pensa a delocalizzare in parte negli Usa e in Cina. È il caso di Herbert Diess, ad di Volkswagen, visto che «la guerra ha messo in discussione le prospettive dell'azienda per il 2022». D'altro canto, Bmw ha tagliato le stime del margine di profitto della sua divisione auto al 7-8% dall'8-10% di quest'anno.

In Italia, intanto, Stellantis ha ridotto da 17 a 15 i turni a Melfi e nuovo stop dal 19 al 28 marzo per la mancanza di chip. Linee ferme anche ad Atessa (Sevel) fino all'inizio della settimana prossima. I sindacati, sempre più in allarme, nonostante il recente «tavolo» con il gruppo, chiedono ora di parlare direttamente con l'ad Carlos Tavares, visto che il 28 marzo sarà in Italia.

Guardando le immatricolazioni in Europa, Stellantis ha immatricolato, a febbraio, il 17,5% in meno dello stesso mese del 2021. La quota di mercato scende dal 23,4% del 2021 al 20,4 per cento. I primi due mesi: -15,1% rispetto a gennaio-febbraio 2021.

Nella Motor Valley, intanto, Maserati, marchio del lusso di Stellantis, gioca d'anticipo su Ferrari e Lamborghini, precedendo i due marchi emiliani nel lancio della prima supercar elettrica. Si tratta della GranTurismo prodotta a Mirafiori, sul mercato dal 2023 (Ferrari dovrà attendere il 2025, per il Suv Coupé Gt di Lamborghini l'anno sarà invece il 2028).

«Maserati sarà benchmark in ogni segmento di mercato e il primo luxury brand a completare la line-up elettrica entro il 2025. A settembre abbiamo completato il rilancio del marchio e ora Maserati è pronta a lanciare sul mercato Folgore, la nuova gamma 100% elettrica. Entro il 2030 l'intera serie sarà completamente elettrica. Il turnaround è finito, e ora proseguiamo nella crescita e nello sviluppo», ha spiegato l'ad Davide Grasso.

Anche il nuovo Suv

Grecale, vicino al lancio, sarà disponibile in una versione solo elettrica nel 2023. Lo scorso anno, il Tridente ha riportato un aumento della quota di mercato globale al 2,4%: del 2,9% e del 2,7% in Nord America e Cina.

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