#BetterTogether, ovvero come fare sistema - calzature e pelletteria, accessori fashion e abbigliamento femminile d'alta gamma - per spingere l’acceleratore della ripresa della manifattura made in Italy su mercato nazionale e soprattutto su quelli internazionali: per Micam, Mipel, The One Milano e gli oltre 1.400 espositori italiani e esteri che presentano i nuovi prodotti e le collezioni per la prossima stagione in Fiera Milano a Rho fino al 15 marzo, la risposta si racchiude in una parola “business” che riparte in presenza e i padiglioni affollati da visitatori professionali, buyer, aziende, grossisti, importatori, catene di retail.
“Debutto” positivo nonostante le forti preoccupazioni per la gravissima crisi internazionale scatenata dall’attacco della Russia contro l’Ucraina sia per le conseguenze umanitarie che per quelle economiche. Inaugurazione con Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie accolta da Luca Palermo ad di Fiera Milano, Siro Badon presidente di Micam Milano, Franco Gabbrielli presidente di Mipel, Norberto Albertalli presidente di The One Milano, presenti Carlo Maria Ferro, presidente di Agenzia Ice, Stefano Bolognini assessore allo Sviluppo di Regione Lombardia e Alessia Cappello assessore allo Sviluppo del Comune di Milano.
"È straordinaria la capacità di fare squadra di queste che, ancora una volta, dopo la pandemia e in un momento non semplice, si mettono insieme per rilanciare il made in Italy, l'eccellenza italiana - ha commentato Mariastella Gelmini, visitando gli stand -. Credo che questo sia un esempio per tutto il Paese, un simbolo per la ripartenza, ma anche un grande orgoglio per la politica italiana, perché qui c'è davvero il meglio dell'italianità, coniugata con il saper fare, con l'artigianalità della pelletteria e del calzaturiero. Tantissime cose belle da valorizzare". E parlando delle sanzioni economiche nei confronti della Russia ha aggiunto: “Non potevamo voltarci dall'altra parte rispetto al dramma dell'Ucraina, sappiamo che le sanzioni sono scelte difficili ma inevitabili per fermare il conflitto e non lasciare da solo quel Paese“.
“Sappiamo che dobbiamo fare altri interventi, ma sappiamo anche che le imprese italiane sono forti, competitive nel settore internazionale e siamo convinti sapremo far fronte a questo momento difficile - ha aggiunto il ministro Gelmini -. Per questo riguarda le tempistiche il ministro ha spiegato che "già la prossima settimana il governo varerà delle misure, c'è un confronto aperto con tutte le categorie - ha concluso -. Siamo pronti ad ascoltare e intervenire".
"I danni che ci saranno sicuramente saranno ingenti, molto pesanti non solo per le calzature ma per l'economia globale europea e mondiale. Speriamo che finisca il prima possibile perché prima di tutto c'è un disastro umanitario - ha spiegato il presidente di Assocalzaturifici Siro Badon -. Quando succedono queste cose c'è un grande punto di domanda sul fatto se si tornerà ai livelli di prima. Al momento gli effetti per le aziende sono che le scarpe spedite non si sanno se verranno pagate, ci sono giacenze nei magazzini di scarpe pronte per la spedizione che si potrebbero spedire ma non si sa dove andrebbero a finire. La Russia per il mercato delle calzature vale il 2,7% delle esportazioni, nel 2021 sono state vendute 3 milioni e mezzo di paia di scarpe con circa 250 milioni di fatturato. In Ucraina 450 mila paia con 36 milioni di fatturato. La prima cosa che chiediamo è una cassa integrazione tipo Covid a zero costi per le aziende e successivamente ristori, per gli stock di magazzino, per tenere in piedi queste aziende. Abbiamo superato il Covid ci devono aiutare a superare anche la guerra”.
“La soddisfazione per i risultati dell’export del 2020 e del 2021 è evidente, 516 miliardi, il 7.5% in più rispetto ai livelli pre Covid e anche per i settori presenti in Fiera Milano c’è un forte recupero sia per le calzature che per la pelletteria e gli accessori moda - sottolina Carlo Maria Ferro, presidente di Ice Agenzia. C’era già la consapevolezza di nuove difficoltà e nuove sfide ma ora c’è anche la preoccupazione drammatica anche per la dimensione umanitaria di quello che sta succedendo a causa di una crisi la cui incertezza oggi sovrasta ogni altra considerazione. i mercati su cui l’Italia ha recuperato per la ripresa dei consumi sono stati sia quelli tradizionali che quelli nuovi ed emergenti che crescono più rapidamente, ma pesano le nuove incertezze, il mondo che uscirà da questa situazione non sappiamo se sarà lo stesso dal punto di vista dei commerci. Quello che auspichiamo è che si esca rapidamente da questo dramma umanitario”.
“Oggi è una giornata importante perché inauguriamo manifestazioni importanti, ed è un bel segnale di ripartenza in un momento così complicato perché comunque guardiamo avanti - aggiunge Luca Palermo, ad di Fiera Milano -. La forte partecipazione di espositori, di aziende che puntano sulla qualità, l’innovazione e la sostenibilità facendo sistema conferma quella voglia di esserci che abbiamo visto già con LineaPelle. È una nuova dimostrazione, se ce ne fosse stato bisogno, che c’è voglia di venire in fiera, anche di fronte alle incertezze, si partecipa con convinzione e la riposta dei visitatori professionali è altrettanto forte e convinta. Noi abbiamo imparato a far fronte alle situazìioni più difficili e a rispondere concretamente con una grande flessibilità dialogando con associziazioni e imprese, mettendo assieme le filiere: è la forza di un hub espositivo fondamentale per sostenere e promuovere le realtà economiche del Paese e le Pmi in particolare, sia sul mercato interno che su quello dell’esportazioni”.
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