Le piazze finanziarie globali hanno bruciato 11.000 miliardi di dollari in tre mesi: il trimestre peggiore dal 2011. È la stima degli analisti, che sottolineano come le vendite siano state innescate dal calo dei prezzi delle commodity, dal rallentamento della Cina, dalla fuga dai paesi emergenti, dall’atteso aumento dei tassi di interesse negli Usa e dal crollo di Volkswagen. intanto almeno per la giornata di oggi, le borse europee mettono il turbo, dopo S&P prevede che la Bce raddoppierà il Qe a 2.400 miliardi di euro. Pesa anche il rialzo dei listini asiatici e in particolare di Tokyo che rimbalza a +2,7%. Volkswagen sale dell’1,8%. Londra avanza del 2,35%. A Milano l’indice Ftse Mib cresce del 2,52%, con Fca a +4%. Francoforte guadagna il 2,63% e Parigi il 2,86%. Madrid avanza del 2,2%. A soffrire più di tutti però la crisi di questo periodo è il settore dell’energia, con il petrolio alle soglie dei 39 dollari al barile, cioè il minimo registrato a partire anche qui, dal 2008.
In banca, poi, i titoli non vanno al meglio, con lo spread Btp/Bund che riprende forza e torna sui 130 punti base e il generale calo di prezzo dei titoli di Stato nazionali.
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