Per il bund a 30 anni tassi sotto zero

Il titolo scadenza 2050 emesso per la prima volta con rendimento negativo (-0,11%)

Per il bund a 30 anni tassi sotto zero

La Germania ha collocato la sua prima emissione trentennale con un rendimento negativo (pari al -0,11%), rispetto a un rendimento pari allo 0,3% riconosciuto a luglio su obbligazioni di eguale durata. Chi ha investito in questo bund riceverà a scadenza il 96,7% di quanto investito. Non si può certo dire che l'asta sia stata un successo, il controvalore è stato di 824 milioni a fronte di richieste per 869 milioni e ben al di sotto dell'offerta massima prevista a 2 miliardi. Si è trattato della domanda di bund più bassa dal 2011. Ma il segnale è stato interessante e ha evidenziato come Berlino possa permettersi di finanziarsi in assenza di costi, tale è la solidità percepita della sua economia e nonostante un calo del Pil trimestrale dello 0,1%. Un segnale strategico se la Germania dovesse decidere di ricorrere al deficit per rilanciare l'economia.

Al momento il mercato delle obbligazioni con rendimento negativo è stimato in oltre 16mila miliardi di dollari, ma i bond zero coupon hanno una scadenza a breve-medio termine. Come le emissioni lanciate ieri da Lisbona con scadenze tra 3 e 11 mesi (e rendimenti rispettivamente compresi tra -0,563% e -0,557%).

«Quindi la Germania è pagata per prendere denaro in prestito, mentre gli Usa, il cui credito è molto più forte e importante, sta pagando interessi e ha appena smesso (spero!) le strette monetarie» ha sintetizzato, in un tweet, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

In rendimento del bund decennale si attesta attualmente a -0,676% mentre quello della controparte americana all'1,574%. Trump non ha poi mancato di chiedersi «Dov'è la Federal Reserve?» e ancora «Sveglia Fed. C'è un potenziale di crescita come mai prima d'ora. Ma siamo in concorrenza con molti Paesi che hanno tassi di interesse molto più bassi e i nostri potrebbero essere più bassi dei loro» considerando che il dollaro «non è mai stato così forte» e che non c'è nessuna inflazione. Trump ha invocato la Fed a fare la «cosa giusta. Un grande taglio dei tassi», pur poi evidenziando che finora Jerome Powell, governatore della Banca Centrale Usa «si è sbagliato e ci ha deluso». Powell è atteso oggi all'annuale simposio in Wyoming dei governatori delle banche centrali di Jackson Hole. L'attenzione è concentrata sul suo discorso, il primo dal taglio dei tassi di luglio, in agenda domani.

Da allora la pressione della Casa Bianca sulla Fed non è calata e, in compenso, si è parlato di un nuovo round nella guerra di dazi con la Cina e la curva dei rendimenti de titoli di stato Usa decennali è scesa sotto quella dei titoli a due anni, una situazione che è stata percepita come un campanello di allarme di recessione entro 24 mesi.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica