Era stato indicato da indiscrezioni di stampa come uno dei possibili acquirenti di Mediaset, ma il presidente di Rcs, Urbano Cairo, spegne sul nascere qualsiasi speculazione: «Mediaset non è contendibile», ha dichiarato ieri durante un evento a New York, «Piersilvio e Marina hanno tutta l'intenzione di tenere l'azienda. È un non problema, così come Mondadori. Non credo che succederà nulla». A chi gli chiedeva se fosse interessato alle reti Mediaset, Cairo ha risposto: «È una cosa che vedo impossibile. Mediaset è posseduta dalla famiglia Berlusconi al 50% e una quota maggiore in termini di diritti di voto. L'azienda va bene, guadagna, non c'è motivo di vendere. Non credo succederà nulla». La situazione di Mediaset, osserva Cairo, è ben diversa rispetto a quella che fu per Rcs che, quando è stata scalata, era un'azienda «contendibilissima».
Nel caso di Media for Europe (il nuovo nome di Mediaset) non può accadere niente di simile con il 48,6% delle quote e oltre il 50% dei diritti di voto in mano a Fininvest. Lunedì, intanto, dovrebbe essere aperto il testamento di Silvio Berlusconi per capire come sarà distribuita tra i figli il 61% della quota di Fininvest che faceva capo al Cavaliere.
Tornando però a Cairo, il patron di Rcs non ha lasciato adito a dubbi neanche su una possibile discesa in politica sulle orme di Berlusconi. «Nel momento in cui si ha un gruppo che fattura più o meno 1,3 miliardi, con 4.500 dipendenti e 4.500 collaboratori, quindi circa 10.
000 famiglie che vi sono connesse, prima di pensare a cose diverse ed esterne come la politica». L'imprenditore, infine, non si sottrae a un commento sul governo Meloni: «Quest'anno l'occupazione sta andando bene. C'è un buona attività di governo. Dobbiamo lasciarlo lavorare».
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