Tempi duri per tutti, governo e cashback. Perchè le due cose insieme? Se nel primo caso sappiamo tutti qual è la situazione italiana, nel secondo non tutti sanno che potrebbe saltare anche il rimborso tanto sbandierato.
"Non escludo nulla"
"Le necessità economiche evolvono di mese in mese. Francamente non escludo mai niente, ho imparato questo perchè il Covid ci ha obbligato a ragionare in maniera diversa dall'ordinario". Sono queste le parole del viceministro dell'Economia, Laura Castelli, che questa mattina ha risposto ai microfoni di Radio Anch'io alla domanda se il governo accetterebbe di spostare 4 miliardi dal programma cashback ai ristori se Italia Viva lo chiedesse. "Certo che il cashback sta funzionando - ha spiegato Castelli - è una misura che abbiamo scelto ma come tutte le cose vanno viste nel quadro generale. Non penso che si possa continuare ad attribuire a forze politiche che hanno scelto strade diverse da quando sono entrate in Parlamento, cosa su cui il Movimento non è mai stato d'accordo, di continuare con le logiche dei ricatti".
Cosa accade
Nonostante tutti gli ostacoli già incontrati dal nuovo metodo di rimborso (app IO che non funzionava, denaro non sufficiente per rimborsare tutti) adesso si potrebbe aggiungere anche la mazzata finale: eliminarlo definitivamente e addio rimborsi. L'avvisaglia di quanto detto dalla Castelli c'era stata già qualche ora prima con la denuncia fatta da Enrico Zanetti, viceministro dell’Economia nel governo Renzi, che con un post su Facebook ha descritto la situazione. Infatti, i 4,7 miliardi di cashback stanziati per il biennio 2021-2022 potrebbero saltare e finire nel decreto Ristori.
#AvantiConConte ok, ma quando poi in commissione bilancio vai sotto e passano emendamenti che, ad esempio, azzerano i...
Pubblicato da Enrico Zanetti su Mercoledì 20 gennaio 2021
Salta il cashback?
È questa la nuova idea del governo che, dopo aver già fatto spendere molti soldini agli italiani con carte di credito e debito per ottenere i mini rimborsi sulle spese, adesso potrebbe prendere vita un nuovo emendamento per chiedere di aumentare lo stanziamento complessivo previsto per i ristori utilizzando quasi tutti i 4,7 miliardi destinati, invece, al cashback. Come riporta il Corriere, proprio questo era stato ed è ancora un cavallo di battaglia del premier Giuseppe Conte, che voleva a tutti i costi questa riforma anche davanti qualche perplessità della sua maggioranza. Azzerare il cashback er potenziare i ristori a favore di chi non ha potuto lavorare a causa della pandemia sarebbe un segnale politico simbolico.
Insomma, un caos nel caos. E dire che questo piano rimborsi ne aveva già superate tante. Come si accennava prima, ci siamo appena occupati (qui il pezzo) delle problematiche legate al metodo di pagamento tramite l'app IO, andata in tilt a causa dell'enorme volume di acquisti e che l'11 gennaio ha smesso di registrare le transazioni degli italiani. Come dimenticare, poi, la mancanza di soldi per l'enorme richiesta (prevedibile) di rimborso che, soltanto per i regali natalizi, sarebbero serviti il doppio dei 228 milioni stanziati: uno smacco per i milioni di italiani che hanno aderito al programma.
Il nuovo emendamento, quindi, potrebbe essere presentato nella commissione Bilancio di Palazzo Madama dove maggioranza e opposizione
hanno gli stessi voti. L’idea di eliminare il cashback piace ovviamente anche al leader di Italia Viva, Matteo Renzi, che negli ultimi giorni non si è lasciato scappare l'occasione per criticare il piano rimborsi.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.