"Per l’Italia ci sono timidi segnali di svolta, che non si concretizzerà però prima dell’estate inoltrata". Nella congiuntura flash di marzo, il Centro studi della Confindustria ha spiegato che nel Belpaese gli indicatori sono coerenti con una marcata flessione del pil nel primo trimestre 2012 (-1%), superiore a quella del quarto trimestre del 2011 (-0,7%). I tecnici di viale dell'Astronomia hanno però fatto notare che l'occupazione è destinata a diminuire dal momento che "le imprese sono costrette a recuperare produttività a fronte della nuova recessione".
Nell’economia italiana si è confermato molto rigido l’inverno. In gennaio e febbraio la Confindustria ha infatti registrato segnali negativi a trecenteosessanta gradi: dalla caduta netta di produzione, fatturato e ordini nel manifatturiero alle difficoltà nell’edilizia che patisce la selettività nella concessione dei mutui ipotecari, dalla diminuzione dell’occupazione alla forte contrazione degli investimenti. E ancora: l’export registra battute d’arresto soprattutto nei deboli mercati dell'Eurozona proprio mentre si allarga la forbice con il commercio mondiale che, invece, è ripartito prima dell’atteso. A livello generale il Centro studi di Confindustria ha evidenziato come il barometro congiunturale sia ancora lontano dai valori depressionari autunnali.
"Per l’Italia ci sono timidi segnali di svolta, che non si concretizzerà però prima dell’estate inoltrata", hanno fatto notare i tecnici di viale dell'Astronomia rimarcando comunque un'elevata l’incertezza. A livello globale, invece, l’insieme degli indicatori analizzati dal Centro studi converge su "uno scenario mondiale più solido e su una minore avversione al rischio".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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