Conte: "Lo stop ai licenziamenti ​prorogato fino a marzo"

Il blocco dei licenziamenti esteso fino a fine marzo. Prorogata di 6 settimane la cassa integrazione Covid. Soddisfatti sindacati e Confindustria

Conte: "Lo stop ai licenziamenti ​prorogato fino a marzo"

Complice l’emergenza sanitaria, in Italia non si potrà licenziare fino a fine marzo 2021. Si è conclusa così la lunga trattativa che andava avanti da settimane tra governo e sindacati sulla proroga del blocco dei licenziamenti.

L’esecutivo sembrava intenzionato a non andare oltre il prossimo gennaio. Posizioni diverse dai sindacati Cgil, Cisl e Uil che chiedevano di arrivare a primavera."Stiamo vivendo una situazione complessa, con tanta preoccupazione e sofferenza. Per questo il governo ritiene di dover fare uno sforzo finanziario ulteriore e dare un messaggio a tutto il mondo lavorativo di certezza e sicurezza", ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, a margine dell’incontro con i sindacati annunciando che "il blocco dei licenziamenti viene prolungato alla fine di marzo". Lo stesso premier ha aggiunto che "la cassa Covid sarà gratuita per i datori di lavoro". All'incontro, tenutosi in videoconferenza, hanno partecipato oltre a Conte i ministri del Lavoro, dell'Economia e dello Sviluppo economico, Nunzia Catalfo, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli, mentre per i sindacati erano presenti i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Pierpaolo Bombardieri.

Queste non sono le uniche novità. Il decreto Ristori ha, infatti, prorogato di 6 settimane la cassa integrazione Covid. In totale, quindi , le settimane saranno in totale 18 e copriranno il periodo che va da gennaio a marzo del 2021. Come avviene da agosto, i datori di lavoro che fanno domanda per ulteriore cig senza aver subito una riduzione di fatturato pari almeno al 20% pagheranno un contributo addizionale. Conte ha poi rassicurato i sindacati garantendo che sela situazione sanitaria dovesse ulteriormente peggiorare allora si potrà compier un ulteriore confronto sul tema.

"La decisione assunta del governo consente di dare sicuramente un minimo di serenità alla nostra gente. Va dato atto al presidente del Consiglio che ringraziamo di avere compreso le ragioni e le preoccupazioni espresse in queste giornate dal sindacato", ha affermato Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl. Secondo la Furlan la soluzione trovata questa sera offre "un respiro lungo e rasserena tante persone che noi rappresentiamo e ci consente di lavorare alacremente per cambiare gli strumenti degli ammortizzatori e delle politiche attive che sicuramente si sono dimostrate fragile e deboli per tanti lavoratori". Per la segretaria generale della Cisl l’accordo consente di affrontare le giornate complicate per il Paese "e nei luoghi di lavoro con uno spirito positivo. È un passo avanti fondamentale, ci contavamo tanto". La Furlan, però, sottolinea che rimangono aperte le questioni che poste sulla legge di Bilancio su cui "contiamo di avere nei prossimi giorni un confronto chiaro e produttivo con il governo a cominciare dalle risorse per il rinnovo dei contratti pubblici e per la legge sulla non autosufficienza".

Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, in una nota ha affermato che quella dell’esecutivo è stata una valutazione corretta:"Il blocco dei licenziamenti fino al 21 marzo è un risultato importante per le lavoratrici e i lavoratori di questo Paese. Uscire dalla crisi non sarà facile ma ci impegneremo con determinazione e impegno comune. Oggi il Governo ha fatto la scelta giusta". Telegrafico il commento del leader Cgil, Maurizio Landini che ha annunciato: "Abbiamo fatto un buon lavoro insieme. Avevamo bisogno di dare un messaggio e lo abbiamo dato".

Soddisfatta anche Confindustria

che sottolinea che la proroga per ragioni di emergenza "è giustificata se per le imprese che utilizzano la cassa Covid l'accesso non prevede alcuna contribuzione, e il premier ha convenuto che così sarà".

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