La crisi dei microchip arriva fino alla Brembo

Gli impatti delle strozzature sui mercati internazionali. Ordini volatili: dai semiconduttori impatto indiretto sui conti trimestrali. Salgono i ricavi

La crisi dei microchip arriva fino alla Brembo

La macchina Brembo è pronta: la domanda è molto forte, gli ordini ci sono. Resta solo da attendere il venir meno dello tsunami causato dalla mancanza di semiconduttori con il ritorno alla normalità di produzioni e consegne di autoveicoli. «Il settore è di fronte a un fine 2021 ancora complesso, una situazione che si prolungherà anche nel 2022 - afferma il vicepresidente esecutivo di Brembo, Matteo Tiraboschi - ma quando lo scenario cambierà, andremo incontro a 12-18 mesi di grandi volumi». Il terzo trimestre dell'anno, i cui dati hanno ricevuto ieri l'ok del cda, vedono ricavi netti consolidati a 681 milioni (+11,9%) sul 2020 e +5,2% sul 2019, un Ebit di 58,3 milioni (71,8 milioni lo scorso anno) e l'utile pari a 41,7 milioni, il 6,1% dei ricavi. I riflessi in Borsa: -2,2%.

«A incidere - così una nota - sono stati gli incrementi dei costi di produzione, in particolare per quanto riguarda metalli ferrosi, energia e logistica, mentre la carenza globale di microchip, pur non avendo un impatto diretto per Brembo, ha creato notevole volatilità negli ordini da clienti, non consentendo una gestione ottimale della capacità produttiva. Da qui la riduzione della marginalità rispetto al 2020 e ai periodi precedenti». «I fondamentali di Brembo si confermano comunque solidi - sottolinea il presidente Alberto Bombassei - grazie al contributo di tutti i segmenti di business in cui operiamo. In questo contesto difficile e che causa incertezze per l'immediato futuro, la nostra strategia prosegue nella direzione intrapresa».

Da una parte le acquisizioni (la società danese Sbs Friction, con effetto dal 7 gennaio, e il recente perfezionamento dell'operazione relativa alla spagnola J.Juan nel campo delle moto), dall'altra la svolta in direzione di elettronica, software e big data che ha portato alla realizzazione del sistema frenante intelligente Sensify, «la cui recente introduzione - puntualizza Bombassei - ci posiziona come azienda all'avanguardia, pronta a fornire soluzioni tecnologiche per i veicoli del futuro».

«E nei primi mesi del 2022 - anticipa Tiraboschi - inaugureremo, nella Silicon Valley, vicino a San Francisco, il nostro Brembo Inspiration Lab». In tema di future acquisizioni, infine, Brembo guarda sempre più a realtà nel campo dei software e dei big data.

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