Crisi come negli anni '60: gli italiani non hanno soldi nemmeno per il pane

Crollo dei consumi dei cibi "superflui" come merendine, bibite gassate e vino. Anche l'acquisto di pane è al minimo storico dall'Unità d'Italia

Crisi come negli anni '60: gli italiani non hanno soldi nemmeno per il pane

Quando si parla di spesa alimentare, la crisi ci ha portato indietro di 50 anni: gli italiani non hanno più i soldi per dolci e merendine, ma nemmeno per il pane.

Lo dice innanzitutto uno studio di Unioncamere, secondo cui al supermercato si evitano sempre più i cibi "superflui" come bevande gassate, merendine e vino. Molto meglio fare i dolci in casa, insomma, pur di risparmiare qualcosa. Secondo l'associazione gli italiani hanno ridotto la spesa di due miliardi l’anno. Nel 2013 la spesa alimentare dovrebbe tornare ai livelli degli anni Sessanta mentre nel 2014 è attesa una stabilizzazione dei consumi.

Crolla persino l'acquisto di uno dei beni finora considerati indispensabili: il pane. Secondo Coldiretti, il consumo è ai minimi storici, con il 42% degli italiani che nel 2013 ne ha ridotto quantità acquistate.

È cambiata soprattutto la frequenza degli acquisti, con solo il 37% degli italiani che si reca tutti i giorni dal fornaio, mentre il 16% vi si reca una volta ogni due giorni, il 22% due volte a settimana e l’11% appena una volta a settimana. Il consumo del pane è sceso così "al minimo storico dall’Unità d’Italia".

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