Crisi Stellantis, giù le consegne

Veicoli in calo del 9%. Pesa l'America

Crisi  Stellantis, giù le consegne
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Stellantis continua a inanellare, tra produzione in Italia e immatricolazioni, un risultato negativo dopo l'altro. L'ultimo di questi è stato reso noto ieri e riguarda le stime delle consegne consolidate nel mondo, ovvero alle reti commerciali, ai distributori o ai clienti retail e alle flotte. Il primo trimestre dell'anno, in proposito, si sarebbe chiuso con 1,2 milioni di veicoli consegnati. Il calo del 9% è causato principalmente, riporta una nota del gruppo, dalla «minor produzione negli Usa in conseguenza dei prolungati periodi di vacanza a gennaio e per l'arrivo delle versioni aggiornate dei pick-up pesanti Ram (in foto)». La caduta delle consegne, prevista sul mercato principale, è comunque pesante: -20%.

Sempre del 20% in meno le consegne stimate in Cina, India e Asia Pacifico, del 15% in Africa e Middle East e dell'8% il risultato negativo che Stellantis si aspetta nell'Europa Allargata. Tutti dati, questi, che hanno pesato sul titolo in Borsa (-3,81% a 7,67). Unica eccezione le consegne in Sud America: +19% per «la maggiore domanda in Brasile e Argentina». Le stime di Stellantis riguardano anche Maserati: -48% le consegne attese.

Su Maserati, il capo del marchio Santo Ficili ha voluto rassicurare Rocco Palombella (Uilm),

confermando «l'impegno totale di Stellantis», pur dicendosi consapevole «delle difficoltà frutto anche di decisioni passate». Il messaggio finale: «Stiamo lavorando al futuro di Maserati che è indissolubilmente legato all'Italia».

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