Michael Horn, amministratore delegato di Volkswagen Group of America si è presentato davanti alla sottocommissione di inchiesta della Commissione energia e commercio della Camera americana. Il rappresentante americano della casa di Wolfsburg ha reso una serie di dichiarazioni spontanee per rispondere dello scandalo del dieselgate che ha colpito la casa.
L'audizione è stata anticipata da un documento scritto in cui Horn inizia a fare alcune ammissioni: "Nella primavera 2014 sono stato informato che ci poteva essere una non conformità sulle emissioni, a cui si poteva porre rimedio" non solo. Alcuni dei sui collaboratori gli dissero che c'era un piano specifico per rendere i veicoli conformi e da allora il problema non si ripresentò più, almeno fino allo scoppio dello scandalo.
Con l'occasione Horn si è anche assunto la piena responsabilità di quanto successo e ha porto al Congresso e al paese le sue più "sincere scuse" dichiarando anche che la "Volkswagen sa che sarà giudicata non dalle parole, ma con le azioni che porterà avanti nelle prossime settimane e mesi".
Intanto l'inchiesta prosegue, soprattutto in Germania.
L'autorità giudiziaria tedesca ha fatto sapere di aver disposto una serie di perquisizioni nel quartier generale della Volkswagen a Wolfsburg. La procura di Braunschweig ha voluto pecisare che l'obiettivo della perquisizione era di trovare documenti che provassero le manipolazioni sulle emissioni.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.