EasyJet cresce in Italia. E per Ita-Lufthansa spunta il golden power

La compagnia low cost sale a 14 milioni di passeggeri. E Ryanair domina il mercato

EasyJet cresce in Italia. E per Ita-Lufthansa spunta il golden power

Mentre Ita Airways è ancora alla ricerca del cavaliere bianco, gli operatori stranieri si prendono un mercato italiano che definiscono «strategico». Il governo ragiona sul dossier Lufthansa, ma intanto gli altri operatori rialzano la testa. Ieri la compagnia britannica low cost EasyJet ha rivelato i conti dell'esercizio 2021-2022 chiuso al 30 settembre. Ebbene, in Italia ha trasportato quasi 14 milioni di passeggeri, dato più che triplicato rispetto ai 4,2 milioni del 2021. A fronte di 6,7 miliardi di ricavi globali (+296%), il margine operativo lordo è tornato positivo per oltre 660 milioni nonostante sull'anno abbiano pesato ancora covid e rincari dei carburanti. Nel corso dell'esercizio Easyjet ha investito in Italia aggiungendo 3 aerei a Milano Malpensa, 2 a Napoli Capodichino e 1 al Marco Polo di Venezia, per un totale di 33 aerei. «Grazie a tali investimenti - si spiega nel comunicato - EasyJet si conferma seconda compagnia operante in Italia nel 2022 per numero di passeggeri».

A dominare il mercato domestico, che prima del Covid valeva 19 miliardi, tuttavia c'è ancora l'irlandese Ryanair di Michael O'Leary. L'ad della compagnia, a inizio anno, aveva stimato per l'Italia un numero di passeggeri tra i 50 e i 60 milioni. E, nei primi sette mesi del 2022, aveva già raggiunto una quota di mercato del 40% oltre i 30 milioni di passeggeri trasportati. Numeri che giustificano i circa 9 miliardi di investimenti pianificati nel Paese, dove è basata una flotta di 92 aerei. Ita Airways è solo al quarto posto, nei primi sette mesi dell'anno la ex Alitalia aveva trasportato appena 4,67 milioni di passeggeri con una quota di mercato del 6,7 percento. Un calo rispetto alla quota del 10,6% del 2021, superata perfino dall'ungherese Wizz Air che ha trasportato oltre 5 milioni di persone nello stesso periodo.

Nel frattempo, l'ex compagnia di bandiera è finita nel mirino di Lufthansa. In settimana il governo farà il punto, dopo che i rappresentanti della compagnia tedesca sono sbarcati a Roma. Secondo quanto riporta Bloomberg, il governo Meloni starebbe pensando a come mantenere il controllo di Ita anche nell'eventualità di un accordo con i tedeschi. Il governo vorrebbe avere una sorta di golden power per avere un'influenza su governance e strategie future di Ita. Una delle ipotesi è quella di inserire nella partnership anche Fs, al fine di consentire allo Stato di mantenere una quota di maggioranza. Ma al di là del come, un partner va trovato così come un nuovo modello di business, considerando che la copertura di Ita Airways sugli aeroporti italiani, in particolare quelli minori, è certamente migliorabile. E che l'azienda ha chiuso i primi nove mesi dell'anno con un margine operativo lordo negativo per 290 milioni. I conti in rosso pesano sulla valutazione attuale di Ita: stimata a 450 milioni rispetto al miliardo di inizio anno e Lufthansa potrebbe prendersi il 51% per soli 250 milioni.

Oggi, intanto, è fissato un cda di Ita: «Sarà un cda normale.

Di vendita e fusioni si occupa il Tesoro, non stiamo facendo noi la trattativa», ha detto ieri l'amministratore delegato di Ita, Fabio Lazzerini. L'ad ha detto che la compagnia è concentrata sul rinnovo della flotta (52 aerei) che dovrebbe raggiungere il 50% entro il prossimo anno, che frutterà risparmi del 18-20% dei costi energetici.

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