Ridurre e arrivare alla cancellazione di quelle mini-imposte e di quei tributi che portano allo Stato un gettito irrisorio. È questo l'obiettivo che il governo guidato da Mario Draghi si è posto in materia economica. Come testimonia l'accordo trovato nella commissione bicamerale sul Fisco, i partiti hanno trovato l'intesa sull'idea di sforbiciare i micro-prelievi che contribuiscono alla complessità del sistema. Ora la palla è in mano all'esecutivo: il documento - che servirà da base per il ddl Delega che dovrebbe essere varato entro fine luglio - sarà votato in forma definitiva entro la fine di questo mese. Secondo la commissione, si tratta di gettiti che conferiscono allo Stato un "ricavo" dello 0,01% del totale.
Nei mesi scorsi Ernesto Maria Ruffini aveva sottolineato l'esigenza di una codificazione delle norme: il direttore generale dell’Agenzia delle entrate, in un'audizione parlamentare, aveva evidenziato che nel corso degli anni si è verificata una frammentazione "da cui deriva un sistema fiscale articolato e complesso che è un freno per gli investimenti e rende oscuro il mondo del fisco ai contribuenti". Tanto che, dal 1972 a oggi, il decreto Iva "ha subito oltre mille modifiche e oltre 500 il Tuir (testo unico delle imposte sui redditi, ndr)".
La sforbiciata di Draghi sulle tasse
Va considerato che le imposte italiane sono più di 100 e che dalle 10 principali (tra cui Iva, Irpef, Irap e Imu) lo Stato ricava il 90% delle entrate. Ecco perché il governo Draghi ora si è posto il traguardo di accelerare per lo stop a una serie di piccoli balzelli. Ad esempio l'Osservatorio sui Conti pubblici della Cattolica ha evidenziato circa 20 micro-imposte da abolire: tra gli altri figurano i diritti dell'Ente nazionale Risi, la tassa sulla raccolta dei funghi, l'imposta regionale sulla benzina, i diritti di archivi notarili e il tributo speciale di discarica.
Ma non è finita qui: si va dal superbollo alle tasse di pubblico insegnamento passando per la tassa di laurea. Nello "sfoltimento sistematico" si toccano poi anche altri ambiti fiscali: i diritti di licenza sulle accise, l'imposta erariale sui passeggeri degli aerotaxi e l'imposta regionale sulle emissioni sonore degli aeromobili civili. Senza tralasciare altri micro-pagamenti come l'addizionale regionale sui canoni di utenze delle acque pubbliche, la maggiorazione del tributo comunale sui rifiuti, la tassa regionale di abilitazione all'esercizio professionale e l'imposta sugli intrattenimenti.
Infine nel lungo elenco di micro-tasse pubblicato da La Repubblica rientrano anche l'Iva sulla bolletta della luce "che ancora si calcola anche sulle accise" e l'imposta
provinciale sulla Rca auto "accompagnata dal vecchio e criticatissimo contributo al Servizio sanitario nazionale (introdotto con la filosofia che chi ha un incidente grava sulla spesa sanitaria)".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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