Eni accelera la sua rivoluzione «verde»

Investiti in ricerca 1,5 miliardi, si punta sui biocarburanti

Fabrizio de' Marinis

Aree urbane congestionate e inquinate, disastri climatici e città future. Occorre un'uscita d'emergenza prima del collasso generale. Elettricità, energia solare, biocarburanti, gas liquidi, gasoli verdi e idrogeno saranno i nuovi protagonisti della prossima mobilità 4.0, sostenibile, intelligente e integrata. Nel 2020, si stima ci saranno 80 miliardi di oggetti connessi nel mondo e le auto senza pilota entreranno in commercio entro 5 anni. Le auto elettriche e i veicoli a idrogeno e a biocarburanti saranno sempre più i protagonisti delle strade. Nel 2020, in Italia, potrebbero esserci almeno un milione di mezzi elettrici. E, nel 2050 - secondo studi dell'agenzia internazionale dell'Energia e del Politecnico di Milano - tra 8 e 10 milioni di automobili ad idrogeno. Il sorpasso dell'elettrico sull'endotermico arriverà, entro il 2030, ma sarà inizialmente circoscritto alle città densamente popolate e ad alto reddito come Milano, Londra o Singapore. In queste aree, i veicoli elettrici potrebbero diventare il 60% di tutto il parco circolante, in appena 15 anni.

Grandi scenari, di un futuro molto prossimo, dei quali si è parlato all'Accademia delle Scienze di Torino, nel convegno «La qualità dell'aria nei centri urbani e la mobilità sostenibile», promosso da Eni - relatori Giuseppe Ricci, direttore generale della raffinazione e del marketing Eni e Marco Diana, professore del Politecnico di Torino - nell'ambito di Biennale Democrazia, in corso nella città della Mole, fino al 2 aprile. Realtà di forte impatto se consideriamo che Horizon 2020 è il recente e più vasto programma mai realizzato dall'Unione europea, per tutta la ricerca e l'innovazione. Sono disponibili quasi 80 miliardi di euro di finanziamenti per un periodo di 7 anni (2014-2020). Mentre il nostro ministero dell'Ambiente ha supportato, dal 1996 ad oggi, la realizzazione di oltre 556 interventi, con 600 milioni di euro di investimenti, per la riduzione dell'uso di mezzi motorizzati privati ed a favore di modalità di trasporto, orientate alla salvaguardia dell'ambiente.

«Eni è sempre più attivo - spiega Ricci - nella lotta al Climate Change e nel taglio delle emissioni, con forti investimenti in ricerca (1,5 miliardi di euro dal 2010), nei biocarburanti e in tutte le attività che aiutano a combattere l'inquinamento e il surriscaldamento globale. L'utilizzo di carburanti diversi e innovativi, porterà sempre di più Eni all'impiego di energia da fonti rinnovabili.

Un impegno concreto viene dalla riconversione di due raffinerie - Venezia nel 2014 e a breve anche Gela - in bio-raffinerie. Il nostro impegno sulla mobilità sostenibile, si articola in tre direzioni: biocarburanti (Eni Diesel+), gas naturale liquido per il trasporto pesante e marittimo e mobilità condivisa e intelligente».

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