In Europa l'Italia costretta a prendere lezioni dall'Olanda

Dal Mes agli eurobond: in Europa l'Italia si sta facendo dare lezioni dall'Olanda, un Paese esperto in politiche fiscali aggressive (tutelate dalla stessa Ue) e con un pil che non è neanche la metà del nostro

In Europa l'Italia costretta a prendere lezioni dall'Olanda

Ricatti, opportunismo e zero solidarietà. È questo il vero volto dell'Unione europea che l'Olanda ha contribuito a svelare. Dietro i tanti luoghi comuni e i dogmi ripetuti nel corso degli ultimi anni dai rappresentanti di Bruxelles, troviamo in realtà ben altro.

Altro che Ue come comunità dal destino condiviso, dove tutti i Paesi membri si aiutano a vicenda e dove si lavora per il benessere dei popoli. L'emergenza coronavirus ha squarciato il velo d'ipocrisia e portato alla luce i veri meccanismi europei. Gli stessi che fin qui hanno penalizzato, tra gli altri, l'Italia.

La presa di coscienza, come sottolinea il quotidiano La Verità, si è resa possibile "grazie" all'Olanda. Il parlamento olandese ha infatti fornito un chiaro atto di indirizzo a Wopke Hoekstra, ministro delle Finanze. Primo: niente eurobond, ovvero lo strumento che costituirebbe una sorta di mutualizzazione del debito in seno all'Ue. Secondo: sì al Meccanismo europeo di stabilità (Mes) senza condizionalità, ma solo e soltanto per il finanziamento delle spese mediche. Sono queste le condizioni che l'Olanda vorrebbe imporre agli altri Paesi membri.

Insomma, a Bruxelles non deve esserci spazio per alcuna solidarietà, come ha confermato lo stesso Hoekstra con una serie di tweet emblematici: "Non è accettabile garantire il debito di altri Stati, la maggioranza dei Paesi condivide questa tesi e non appoggia gli Eurobond. Il Mes è un prestatore di ultima istanza per Stati in difficoltà finanziarie, secondo noi il suo uso deve essere accompagnato da condizioni. L' attuale situazione di crisi consente un suo uso incondizionato solo per le spese sanitarie. Per il sostegno economico di lungo termine, è ragionevole che ci siano condizioni economiche".

L'atteggiamento dell'Olanda e la posizione di Bruxelles

A questo punto vale la pena fare una riflessione. L'Italia, in Europa, si sta facendo soggiogare dall'Olanda; un Paese esperto in politiche fiscali aggressive (tutelate dalla stessa Ue) e con un pil che non è neanche la metà del nostro. Ebbene, gli olandesi ci fanno la lezioncina, ci ricordano le regole e rispondono che gli unici aiuti possibili sono quelli del Mes. Piccolo particolare: Roma ha contribuito a rimpinguare le casse di questo fondo per il 18%, e ha pure accettato quelle regole.

Per quanto riguarda gli eurobond, esistono già e in due forme: quelli emessi da Bei e Mes. Il problema è che entrambi sono prestati alle imprese o agli Stati con precise condizioni, proprio come farebbe una qualsiasi banca.

Il fronte anti rigorista, di cui l'Italia fa parte, spinge per la creazione di un fondo comune di garanzia capace di emettere titoli sui mercati e di utilizzare quei fondi non tanto per prestare ma per sovvenzionare le spese degli Stati membri dell'Ue. Il problema è che l'Olanda non ha alcuna intenzione di dare l'assenso gli eurobond. Che Italia e compagnia bella si accontentino del Mes.

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