
Ricavi per 3,9 miliardi di euro e margine operativo lordo al netto dei contratti di locazione a 1,9 miliardi. Questi sono alcuni dei numeri pubblicati ieri da Fibercop, la società in cui è confluita l'ex rete di Tim dallo scorso luglio, dopo l'approvazione del bilancio per l'esercizio 2024 (dove è attesa una perdita a causa di costi straordinari che sarà quantificata con la pubblicazione del Bilancio la prossima settimana). Si tratta di numeri definiti in linea con il budget del management per il 2024 e il piano industriale degli azionisti (tra i quali figurano il fondo Usa Kkr con il 37,8%, il Tesoro con circa il 16% e il fondo F2i con l'11,2%).
Il gruppo, che non ha ancora scelto il successore dell'ex ad Luigi Ferraris alla guida dell'azienda e deve ancora presentare il nuovo piano industriale, attende per oggi di conoscere se l'Agcom lo dichiarerà operatore solo wholesale. Un passaggio formale che consegue alla separazione da Tim e necessario per la quadratura del nuovo piano dell'azienda le cui redini sono ora in mano al presidente Massimo Sarmi (in foto). «In soli sei mesi dalla sua costituzione, Fibercop ha registrato solidi risultati finanziari e significativi traguardi operativi», ha affermato Sarmi, aggiungendo che «l'azienda continua nel suo impegno a fornire una copertura Ftth (la fibra fino a casan ndr) al 100% nelle aree obiettivo nei prossimi tre anni». Sotto questo punto di vista, continua la nota, il target di espansione della tecnologia Ftth per il 2024 è stato pienamente raggiunto, con 12,2 milioni di unità immobiliari collegate in tutta Italia (+2 milioni rispetto al 2023), che rappresentano circa il 60% del totale delle unità che l'azienda prevede di coprire nei prossimi 3 anni. La cassa disponibile è di 1 miliardo portando il margine di liquidità di Fibercop a 3 miliardi (sufficiente per coprire gli impegni fino al 2028).
Mentre l'indebitamento finanziario netto è pari a 9,2 miliardi di euro, di cui per l'88% è contrattato a tasso fisso, con una scadenza lunga (circa 6 anni di vita media ponderata) e un costo medio ponderato ante imposte del 5,4% annuo.Il gruppo, inoltre, ha fatto sapere di aver investito circa 2,4 miliardi nel corso del 2024, di cui 1,4 nella seconda metà dell'anno.
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