Altro che sovranisti italiani. A far crollare il mito dell'euro potrebbe essere la Germania, lo stesso Paese che, nell'ultimo ventennio e grazie proprio alla moneta unica, ha visto crescere il proprio export netto fino a un valore di 3.300 miliardi di euro (a fronte dei nostri miseri 420 miliardi).
Come ha ricordato il quotidiano La Verità, è passato oltre un mese da quando la Corte costituzionale tedesca ha emesso la sentenza che potrebbe cambiare le sorti dell'Eurozona. Il tempo scorre inesorabile e la data spartiacque del 5 agosto si avvicina.
Entro quel giorno, hanno decretato i giudici di Karsruhe, la Bundesbank (la Banca centrale tedesca) “non può più partecipare all'attuazione e all'esecuzione delle decisioni della Bce”, a meno che quest'ultima non dimostri “in modo comprensibile e comprovato che gli obiettivi di politica monetaria perseguiti dal Pspp (il programma d'acquisto dei titoli di Stato ndr) non siano sproporzionati rispetto agli effetti di politica economica e fiscale risultanti dal programma”.
La Bundesbank, inoltre, “deve garantire che le obbligazioni già acquistate e detenute nel suo portafoglio siano vendute sulla base di una strategia, possibilmente a lungo termine, coordinata con l'Eurosistema”. Detto in altre parole, fuori dal gergo tecnico, i giudici hanno intimato alla Banca centrale tedesca di non acquistare più Bund. Anzi: devono venderli a meno che la Bce non fornisca adeguate spiegazioni.
La valutazione del Bundestag
Questa era la presa di posizione dei giudici. E la politica tedesca? Governo e Parlamento dovrebbero, sempre secondo la sentenza, adottare “misure volte a garantire che la Bce effettui una valutazione della proporzionalità”. La Bce non sembrerebbe avere alcuna intenzione di rispettare il giudizio della corte tedesca, dando informazioni o spiegazioni di sorta.
Nel frattempo gli esperti dei servizi di ricerca del Bundestag hanno fornito la loro valutazione al presidente del Parlamento tedesco, Wolfgang Schaeuble. “La Bundesbank deve essere il principale responsabile di questa revisione”, ha riportato il quotidiano Augsburger Allgemeine, in uno stralcio della valutazione. Certo, le analisi del Bundestag sono pareri non vincolanti ma hanno comunque un certo peso specifico.
Nel caso in cui la Bundesbank dovesse smettere di acquistare i titoli dalla Bce, sia nel programma Pspp che nel Pepp, e vendere i Bund in portafoglio, in quel caso ci sarebbero due effetti.
Primo: aumenterebbero i rendimenti dei Bund. Secondo: scatterebbe la corsa per vendere i nostri Btp. Un terremoto del genere, in una simile eventualità, potrebbe essere l'antipasto capace di far tramontare l'euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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