Il Giappone in recessione, la Cina vara la super Borsa Shanghai-Hong Kong

Pechino punta a liberalizzare gli scambi tra l'ex-colonia britannica e la madrepatria. Intanto il Sol Levante naviga in pessime acque: si attendono le dimissioni di Abe

L'inaugurazione della nuova super-Borsa Hong Kong-Shanghai
L'inaugurazione della nuova super-Borsa Hong Kong-Shanghai

Uno spettro si aggira per il Giappone e il suo nome è evocativo di scenari drammatici: recessione. Il governo nipponico ha pubblicato oggi i dati del terzo trimestre del 2014 relativi alla crescita economica, evidenziando una decrescita del Pil pari all'1,6% su base annua.

Dopo che nello scorso trimestre il Pil era calato del 7,3%, l'impero del Sol Levante è tecnicamente in recessione. Nonostante autorevoli testate come il New York Times abbiano sottolineato come questo dato rischi di tramutarsi in un vero e proprio terremoto politico in grado di mettere a rischio la sopravvivenza stessa del governo di Shinzo Abe, il primo ministro si è riservato di "valutare con freddezza" le prossime mosse. Dichiarazioni che non impediscono però il susseguirsi di voci sempre più insistenti circa un prossimo scioglimento della Camera bassa e nuove elezioni politiche generali il prossimo 14 dicembre.

La situazione economica dell'impero nipponico è aggravata da un maxi debito pubblico (il rapporto con il Pil arriva al 230%, il più alto del mondo) che va ad aggiungersi ad una modesta crescita economica, a una moneta debole (lo yen è ai minimi da 7 anni sul dollaro) e a un livello di tassazione in costante crescita. Le famiglie sono spaventate, consumi ed investimenti calano, mentre anche le imprese faticano ad investire. Molto atteso l'annuncio, da parte del premier, dell'aumento dell'Iva, che dovrebbe passare dall'8% al 10%: Abe, oggi al G20 di Brisbane in Australia, dovrebbe parlare domani.

Nel frattempo la Cina inaugura le grandi manovre in ambito finanziario, con il varo dell'ambizioso progetto di una connessione stabile tra la borsa di Hong Kong e quella di Shanghai. Come riporta l'agenzia cinese Xinhua, il presidente della Borsa di Hong Kong Chow Chung-kong ha spiegato che "si tratta di un importante passo avanti nel processo di apertura dei mercati finanziari della Cina e una tappa importante nello sviluppo di Hong Kong come ponte tra la terraferma e gli investitori internazionali." Soddisfazione è stata espressa anche dal chief executive di Hong Kong C Y Leung, che ha sottolineato come l'alleanza porterà maggiore competitività a entrambe le piazze finanziarie.

Gli investitori o le imprese con almeno 500.000 yuan nel proprio conto di intermediazione potranno trattare quote di società di Hong Kong sul mercato di Shanghai, attraverso la mediazione di un broker.

Al contrario, gli investitori cinesi e internazionali potranno trattare ad Hong Kong titoli quotati sul mercato di Shanghai. La nuova piattaforma finanziaria è già stata ribattezzata "Super Borsa cinese"; l'obiettivo, in futuro, quello di estendere i nuovi accordi anche alla borsa di Shenzen.

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