Gigafactory di Termoli, Urso stoppa i fondi Pnrr

Stellantis non procede, il Mimit taglia i 400 milioni. Tavares: "Auto europea a rischio estinzione"

Gigafactory di Termoli, Urso stoppa i fondi Pnrr
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Schiaffo del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, a Carlos Tavares, ad di Stellantis (in foto). La Gigafactory programmata da tempo a Termoli resta nel limbo? Allora il fondo Pnrr di 400 milioni viene ritirato. Se ne riparlerà, nel caso, più avanti con altre dotazioni.

In attesa del via libera, nel frattempo, l'impianto continuerà a produrre motori termici fino al 2028/29 mantenendo i livelli occupazionali, come ha precisato Stellantis. La continua incertezza, però, non piace ai sindacati. Da qui lo stato di mobilitazione.

Tavares (in foto) ieri era a Torino per inaugurare l'hub globale di Mirafiori dei veicoli commerciali. Nell'occasione, dall'ad sono arrivate parole non poco inquietanti sullo stato dell'arte del gruppo. Sul top manager, infatti, sembra aleggiare lo spettro della crisi in cui è entrata Volkswagen con 15mila posti di lavoro pronti a saltare. Lo stesso Tavares parla anche di «industria automotive in modalità sopravvivenza», e riferendosi al presente, «di periodo darwiniano: siamo oltre la preoccupazione e la paura». «Lottiamo per la sopravvivenza - precisa - e per rispettare le normative, difficili da raggiungere, in un momento in cui ci dobbiamo occupare anche della concorrenza cinese». Affermazioni pesanti che lasciano intendere un futuro molto nebuloso. A portare il settore automotive europeo a un passo dal punto di non ritorno sono state le recenti scelte Ue mascherate di «verde» che hanno visto la stragrande maggioranza dei costruttori accodarsi. Per poi rendersi conto che l'imposizione del «tutto elettrico» dal 2035 e la stretta sulle emissioni a partire dal 2025 fanno parte del libro dei sogni. «Continuiamo a lavorare duramente per evitare situazioni simili a quella di Volkswagen - avverte Tavares - e il futuro ci dirà se saremo in grado di evitare i problemi oppure no». Intanto, mentre i concorrenti fanno prudentemente dietrofront rispetto agli ambiziosi piani iniziali sull'elettrico, Tavares non molla. «Dipende da quanto velocemente saremo in grado di ridurre i nostri costi, fissi e variabili, e dalla volontà dei Paesi europei di sostenere i consumatori nell'acquisto di vetture a batteria. Il nodo è l'accessibilità economica. Forse il global warming non è più un problema? Dobbiamo competere per sistemare questa situazione climatica. Se siamo seri su tale aspetto, dobbiamo andare avanti.

E Stellantis è pronta», il commento che si riferisce alla richiesta di Acea all'Ue, bocciata dallo stesso ad, di rinviare di due anni la stretta sulle emissioni di CO2 fissata nel 2025.

E pensare che lo stesso Tavares, a inizio 2022, sosteneva che «l'elettrificazione è una tecnologia scelta dai politici, non dall'industria. C'erano modi più economici e veloci di ridurre le emissioni».

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