Il Tesoro ci prende in giro. Perché prepara la "botta"

Gentiloni è stato chiaro: "Recovery Fund non serve per abbassare le tasse". Gualtieri propone il taglio. Ma c'è un'amara sorpresa

Il Tesoro ci prende in giro. Perché prepara la "botta"

Il Commissario al Bilancio Ue è stato fin troppo chiaro: il Recovery Fund non potrà essere utilizzato per tagliare le tasse. Parole che hanno immediatamente gelato il governo che di fatto non potrà usare i fondi che arriveranno da Bruxelles per mettere un freno alla stangata fiscale che da tempo svuota le tasche degli italiani. Nelle casse italiane arriveranno in tutto 209 miliardi ma "guai a pensare che si possano usare per ridurre le tasse, sarebbe un messaggio sbagliato", avvisa l'ex premier, sottolineando che "oggi abbiamo le risorse e lo spazio di bilancio: se non ne approfittiamo oggi per risolvere problemi annosi, rischiamo di non farlo più". Insomma dalla pandemia si uscirà con un carico fiscale immutato. E su questo fronte va sottolineato un calendario delle tasse terribile che accompagnerà questo scorcio di fine estate con oltre 250 scadenze per il mese di settembre.

Ma l'esecutivo giallorosso è in cerca di consensi (ormai ridotti ai minimi termini). E così il Mef prova a mettere una pezza su quanto riferito dall'ex premier Gentiloni. Una toppa che però è peggio del buco. E per capire meglio quale possa essere lo scenario che ci attende bisogna ascoltare con attenzione il ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri. Intervendo ad Agorà, il ministro si è subito allineato con Bruxelles: "Gentiloni ha ragione", sul fatto che la riduzione fiscale non va finanziata con i fondi Ue. La riduzione delle tasse vogliamo realizzarla" ma dovrà "autofinanziarsi" e "c'è molto spazio". Da qui comincia il "libro dei sogni" del titolare del Mef che di fatto annuncia sforbiciate sulle tasse: "La riforma fiscale ha due grandi pilastri: proseguire sulla strada del cuneo fiscale riducendo l’Irpef sul lavoro per aumentare salari e stipendi e ridurre il costo del lavoro; secondo, sostenere l’assegno unico che è lo strumento più potente per sostenere la genitorialità e la famiglia". E qui bisogna fare ancora più attenzione. Come sarà finanziato il taglio delle tasse? A spiegarlo è sempre Gualtieri: "Deve essere autofinanziato con la riduzione delle tax expenditures e il contrasto all’evasione fiscale, c’è molto spazio".

Il passaggio che preoccupa di più è quello sulle tax expenditures. Il Giornale aveva già lanciato l'allarme qualche giorno sottolineando che il taglio delle agevolazioni fiscali è estremamente pericoloso per l tasche degli italiani. La riduzione degli sconti del Fisco comporterebbe inevitabilmente un aumento della pressione fiscale che però verrebbe in parte ristorato dalla mini riforma che il governo annuncia da mesi. Risultato? L'esborso di tasse resterebbe di fatto immutato. Insomma la riduzione delle imposte sarebbe una sorta di grande beffa per un Paese che ha davvero bisogno di una drastica riduzione del macigno fiscale che grava sulle famiglie e sul tessuto produttivo. E nel mirino del Mef c'è anche il regime forfettario destinato alle partite Iva fino a 65mila euro. Il blocco dell'estensione per il reddito fino a 100mila euro la dice lunga sulla propensione alla sforbiciata sulle agevolazioni fiscali di questo governo.

L'esecutivo in realtà non ha ancora un piano credibile per ridurre il peso fiscale. La flat tax per i giallorossi è fumo negli occhi. Eppure, la ricetta del centrodestra, sarebbe l'unica strada per rivoluzionare davvero il regime fiscale che opprime il Paese.

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