Il decreto contro la crisi economica provocata dal Covid-19 slitta ancora. Tutto doveva essere pronto entro il giorno di Pasqua ma le previsioni del governo non sono state rispettate.
Secondo quanto riferito dal quotidiano La Stampa, adesso nella tabella di marcia dell'esecutivo c'è la volontà di mettere il documento sul tavolo il prossimo 27 aprile. Nello stesso giorno si terrà anche il Consiglio dei ministri, lo stesso che avrebbe già dovuto fissare la nuova quota di scostamento del deficit. L'ipotesi più probabile è che nel corso di quella riunione ci sarà spazio tanto per il decreto quanto per il Def. Il secondo step prevede di aspettare le luci verdi delle due Camere.
La sensazione è che il governo speri di guadagnare tempo in attesa del Consiglio europeo fissato per giovedì. Una volta che Roma saprà quali strumenti adotterà Bruxelles per fronteggiare la situazione, allora l'esecutivo si fionderà sul citato decreto.
Un fondo per le microimprese
Nel frattempo i tecnici sono al lavoro per calibrare le cifre degli interventi. A proposito di interventi, tra le disposizioni presenti nel decreto dovrebbe esserci spazio per una misura, dal valore di 13 miliardi di euro a fondo perduto, destinata a ridare ossigeno alle piccole imprese.
La platea interessata conterà 4 milioni di aziende e, nei piani del governo, sarà suddivisa a seconda del numero dei dipendenti delle stesse imprese e dal calo di fatturato che queste hanno registrato nel primo trimestre del 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Una delle condizioni al vaglio del ministero dell'Economia e di quello dello Sviluppo economico riguarda le dimensioni delle attività. L'idea è di utilizzare l'ombrello per le microimprese fino a dieci dipententi, mentre resta ancora da capire quale sarà la soglia fissata per le piccole imprese (considerate tali da 10 a 250 dipendenti).
Per quanto riguarda la destinazione dei 13 miliardi a fondo perduto, il ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, spinge per un credito di imposta. Dall'altra parte grillini e Italia Viva vorrebbero invece un'immediata iniezione di liquidità, sottolineando l'esigenza di pompare denaro all'interno dell'economia reale.
Tra le altre misure, si prevede di aggiungere 4 miliardi di euro al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, al momento fermo a 2,7 miliardi.
Per quanto riguarda le garanzie che lo Stato fornirà agli istituti bancari, si parla di altri 30 miliardi in arrivo. Infine i redditi di emergenza: l'intenzione è quella di semplificare le procedure, passando dall'Inps proprio come i 600 euro richiesti da professionisti e partite Iva.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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