Gruppo Volkswagen, niente tagli o chiusure E in Cina raddoppierà

WolfsburgNell'Europa dell'auto, dove a un ritmo crescente vengono annunciate chiusure di impianti e tagli di personale, il gruppo Volkswagen va in controtendenza, e in occasione della presentazione del bilancio 2012, ha annunciato che l'attuale forza lavoro impiegata nel Vecchio continente - 400mila addetti (250mila dei quali in Germania) su un totale di 550mila - non sarà ridotta da qui al 2018, l'anno in cui il gruppo tedesco intende conquistare la leadership mondiale grazie, principalmente, alla crescita in Cina dove le vendite passeranno da 2 milioni del 2012 a quasi 4, un aumento che richiederà l'apertura di nuovi impianti (gli addetti, nel 2018 dovrebbero salire così a 600mila).
Certo, il ceo Martin Winterkorn, pronto a rimanere fino a quando il gruppo avrà bisogno di lui (lasciando intendere di non volersi perdere il record del 2018) guarda al mercato globale con «indispensabile realismo e grande vigilanza», ma i dati presentati non lasciano dubbi sull'ottimo stato di salute del gruppo. Nel 2012 i ricavi sono saliti del 20,9% (192,6 miliardi) e il margine operativo (per il 50% generato dai marchi premium Audi, Bentley, Lamborghini e dalle due new entry Porsche e Ducati, soltanto dall'estate) ha toccato 11,5 miliardi (+2,1%).
Il colosso tedesco, con i suoi 12 brand, ha consegnato nel 2012, a livello globale, 9,34 milioni di veicoli (4,05 in Europa; 4,85 quelli con il brand Volkswagen) che corrispondono al 12,8% del mercato mondiale. L'unico marchio a presentare una performance negativa è Seat, radicata nei mercati europei maggiormente in crisi.


Winterkorn ha attribuito la crescita del konzern di Wolfsburg ai grandi investimenti nello sviluppo di tecnologie, come la piattaforma trasversale Mqb (quella della Golf che sarà adottata da 40 altri modelli), per le quali sono stati stanziati 33 miliardi di investimenti per i prossimi tre anni nella sola Europa.

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