Quanto c’è di made in Italy o di “fatto” con prodotti made in Italy nel mondo? Eccellenze delle grandi imprese e delle Pmi che hanno conquistato e conquistano i mercati più diversi nei settori della ristorazione, dei bar, dell’hotellerie, dell’ospitalità? La risposta concreta a questa domanda arriva da HostMilano 2017, il salone internazionale - ma soprattutto leader mondiale del settore - dedicato all’ospitalità professionale e alla ristorazione organizzato da Fiera Milano da venerdì 20 a martedì 24 ottobre.
Nel Polo fieristico sono presenti infatti 2.165 aziende di 52 Paesi, con una crescita del 7,7%, gli espositori italiani sono 1.322 (+4,4%), quelli esteri 843 (+13,4%). Numeri record per l’edizione dei 40 anni. Numeri che segnano una crescita costante della manifestazione divenuta sempre più internazionale - le aziende estere presenti sono aumentate del 150% dal 2007 a oggi - che porterà a Milano anche 1500 top buyer selezionati pronienti da Europa (10%), Mediterraneo e Sudafrica (7%), Medio Oriente (15%), Nord America (23%), Centro e Sud America (8%), Russia (18%), Asia e Oceania (19%). E si riflettono sui dati dell’export made in Italy. La produzione del settore - riferita in particolare a macchinari, apparecchiature e accessori per la ristorazione, la panetteria, la pasticceria e la gelateria - in Italia è stimata in quasi 4 miliardi di euro, in crescita costante dal 2014 del +1,9% annuo. Il 66% del totale è destinato all’export, valore che fa dell'Italia il terzo esportatore mondiale, con una quota del 7,2% nel 2016, inferiore soltanto a Cina (39,3%) e Germania (7,8%). Sono dati elaborati da una ricerca di Magda Antonioli Corigliano, direttrice del master in Economia del Turismo all'Università Bocconi di Milano. Ciò significa che ad esempio “nei ristoranti di tutto il mondo - spiega - cucinano con macchinari italiani".
Se il made in Italy è famoso ovunque, il made with Italy non è da meno: il valore delle esportazioni del comparto è in crescita costante dal 2014, con un tasso annuale del 2,15%, a significare che i macchinari italiani piacciono sempre di più. I principali acquirenti provengono da Francia (437 milioni di euro, quota del 19,7%), Germania (361 milioni, 10%), Regno Unito (189 milioni, 9,3%), Spagna (162 milioni, 6,7%), Usa (153 milioni, 2,1%). “Host è la vetrina delle eccellenze industriali made in Italy, la rappresentazione reale di una leadership mondiale con un fatturato di 56 miliardi per tutta la filiera. E i nostri prodotti si posizionanno come premium price per valore e qualità”. Una reputazione, anche imprenditoriale, solida e riconosciuta all’estero tanto che negli ultimi dieci anni c'è stato un aumento del 25% dei visitatori, per quanto riguarda gli stranieri il dato raggiunge il +73%.
“HostMiIano è una buona sintesi di ciò che questo Paese sa fare quando si parla di eccellenze. Il settore ha numeri impressionanti che confermano la capacità delle nostre imprese di competere e innovare sul piano industriale e la fiera riflette lo stato dell’economia del Paese - spiega Fabrizio Curci, amministratore delegato e direttore generale di Fiera Milano Spa -. Con il suo 40% di espositori esteri conferma che l’attrattività della manifestazione si deve alle sue specificità, che ne hanno fatto un riferimento mondiale. Proprio il tasso di internazionalizzazione in continuo aumento dimostra quanto HostMilano abbia saputo evolversi da fiera di prodotto a momento di incontro e confronto, dove si presentano in anteprima mondiale l’innovazione tecnologica, i nuovi format e le nuove tendenze di consumo. Una leadership che Fiera Milano ha saputo conquistarsi sul campo grazie a competenza, innovatività, impegno e un costante dialogo con tutti gli attori delle filiere, italiani ed esteri”.
“Ed è la dimostrazione della sua importanza come piattaforma espositiva di supporto alle imprese e al sistema produttivo italiano, in particolare alle Pmi perché fornisce strumenti importanti per aiutarle nel processo di internazionalizzazione”. Fabrizio Curci ha anche sottolinea l’importanza della connessione tra Fiera e territorio, tra Polo espositivo e città di Milano che si integrano come reciproci elementi di attrattività anche dal punto di vista turistico, un processo che ha portato alla realizzazione di Week a tema ricche di eventi, legate alle fiere. “Mi auguro che giunga anche a realizzare una Hospitality Week milanese”, aggiunge.
“Siamo un Paese di successo e dovremmo iniziare a rendercene conto - ricorda il sottosegretario allo sviluppo economico Ivan Scalfarotto - il made in Italy ha aumentato la propria penetrazione del 26% in Cina, del 20% in Russia, del 16% nei paesi del Mercosur, del 14% in Turchia. Siamo il nono Paese al mondo per export, il sesto con la miglior bilancia commerciale. C’è rispetto e ammirazione per i nostri prodotti e per le nostre imprese: dal food alla moda, dalle scarpe al design e alla meccanica. Questo grazie al piano straordinario lanciato dal governo per il made in Italy, con il quale abbiamo quintuplicato i soldi a disposizione per la promozione". In anni difficili, in cui c'è stato un calo dei consumi e della domanda, "l'unica cosa che è salita sono le esportazioni - sottolinea - che hanno retto le sorti del paese negli anni della crisi. Quindi investire su questo settore è un imperativo categorico”.
"HostMilano - aggiunge Michele Scannavini, presidente dell'Ice - è una manifestazione importante soprattutto perché parla della nostra tecnologia, settore in cui l'Italia non è particolarmente conosciuta nei mercati lontani, nonostante abbiamo grandi competenze e capacità di espressioni di tecnologie che sono all'avanguardia in tantissimi settori. Per questo abbiamo deciso, anche con il governo, di rinforzare le attività per far conoscere la tecnologia italiana: Host è una manifestazione perfetta per questo scopo”.
IL MONDO DELLA RISTORAZIONE E DELL'OSPITALITà IN UNA FIERA
Dal chicco alla tazzina, dalla farina al forno alla cucina, dalla seduta ai nuovi format, passando per i macchinari: tutto questo si trova ad HostMilano, in un solo luogo. Mondi in fermento, in continua evoluzione e in costante sinergia tra loro. Pensiamo al pane, al dessert, al gelato sempre più curati al ristorante, al caffè che entra nei cocktail, al gelato nella versione salata proposto come aperitivo o alla pizza che si impreziosisce con impasti naturali, grani antichi e ingredienti gourmet nelle mani di chef stellati e cuochi creativi. Sopra tutto c’è la tecnologia che abilita, allevia, rende le lavorazioni più veloci e libera la creatività: con le ultimissime novità che saranno presentate proprio a HostMilano.
Anche la tipologia dei prodotti delle aziende espositrici evidenzia l'unicità di HostMilano che rappresenta tutti i settori dell’Ho.Re.Ca. Il macrosettore Ristorazione professionale e Pane Pizza Pasta “pesa” per il 43,4%, il Caffe Tea - Bar Macchine caffè Vending - Gelato Pasticceria conta il 37,5% delle aziende mentre l'Arredo, Tecnologia e Tavola il 19,1%.
Tre macro-aree in cui si integrano filiere affini tra loro. Per la prima volta quest’anno, per consentire ai visitatori di toccare con mano le mille sfaccettature di un’ibridazione sempre più diffusa, quella tra gelato, pasticceria e caffè, i padiglioni 10 e 14 sono uniti da The Experience Gallery. Un percorso affascinante pensato anche come luogo di accoglienza elegante ed esclusiva, con due “piazze”, simbolo di scambio, socializzazione, diimpatto emozionale pronte ad accogliere il visitatore e ad affascinarlo con l‘allure di due mondi, caffè e gelato, rappresentati da eleganza e stile.
Di grande rilievo anche il programma di eventi con oltre 500 appuntamenti in calendario tra workshop, seminari, degustazioni, show-cooking, tavole rotonde, mostre e competizioni.
Un modo per interpretare l’utilizzo delle macchine più innovative e fornire non solo dimostrazioni pratiche ma anche presentare le tendenze che si preparano per il prossimo futuro, interpretate dai migliori professionisti di ogni settore: chef stellati, campioni di mixology e caffetteria, mastri pasticceri e gelatai.Aggiornamenti e informazioni su: www.host.fieramilano.it, @HostMilano, #Host2017
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