
Continua a viaggiare il titolo di Montepaschi, che ieri grazie a un balzo di Borsa del 4,2% a 7,51 euro per azione è arrivato praticamente ad azzerare il gap tra il valore della sua Offerta pubblica di scambio su Mediobanca e quello di Piazzetta Cuccia. Nella giornata di ieri sono passate di mano 28,1 milioni di azioni, ovvero il 2,2% del capitale, a un mese esatto dall'assemblea del 17 aprile che dovrà deliberare sull'aumento di capitale al servizio dell'Ops su Mediobanca (oggi è prevista la pubblicazione della documentazione di supporto all'assemblea sa parte di Rocca Salimbeni).
Un rally che, per la verità, si trascina da diverse settimane in concomitanza con il roadshow su varie piazze finanziarie europee e internazionali dell'amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, che evidentemente sta portando parecchi risultati. Il banchiere la scorsa settimana è stato prima a Parigi e poi a New York e, da oggi, sarà presente a Londra per partecipare alla European Financial Services Conference organizzata da Morgan Stanley, dove giovedì risponderà alle domande degli investitori istituzionali. Evento al quale parteciperà anche il numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel, che si troverà a essere intervistato questa sera. Questa occasione potrebbe essere il giorno in cui i due top banker incroceranno metaforicamente i guantoni di fronte al mercato, fermo restando che gli investitori, dopo un avvio timido, stanno sempre più metabolizzando il valore industriale di un matrimonio tra Siena e Piazzetta Cuccia. Tant'è che, solo nell'ultimo mese, Mps è salita del 22%, circostanza che ha permesso a Mps di accorciare le distanze su Piazzetta Cuccia, riducendo all'1,4% lo sconto dell'Ops rispetto ai corsi di Borsa della banca guidata da Nagel.
Nel frattempo, ieri è partito il periodo di adesione per l'Opa di Bpm sulle azioni di Anima che si protrarrà fino al 4 aprile. Tra i soci di Anima, con una quota intorno al 5%, ieri è spuntato il fondo arbitraggista francese Syquant Capital. La partecipazione, emersa dalle comunicazioni Consob, è rappresentata per il 4,069% da azioni e per lo 0,934% da strumenti derivati come i Cfd (contract for difference). Il superamento della soglia per la comunicazione delle partecipazioni rilevanti è avvenuto lo scorso 11 marzo. L'istituto guidato da Giuseppe Castagna ha già praticamente blindato l'operazione, dal momento che ha già il sostegno dei grandi soci Poste (11,7%), Fsi (9,6%) e del management di Anima (1,5%). Si unirà a loro anche il gruppo Caltagirone (con il 5,2%), con tutto il gruppo dei big che consegnerà le azioni entro il quinto giorno di Borsa aperta prima della chiusura del periodo d'adesione.
Se a questo si aggiunge il 22% già di Bpm, vuole dire che Piazza Meda ha già il 50% di Anima dalla sua a fronte di un'Opa già valida con il 45% più un'azione. Ma se questi sono i presupposti, sembra davvero difficile che non raggiungerà la soglia del 66,7% del capitale. Nella prima giornata, intanto, sono state apportate a Bpm lo 0,39% delle quote.
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