Le restrizioni decise ieri dal governo per contenere la diffusione di Covid-19 rappresentano un nuovo durissimo colpo al settore del turismo, già poco tutelato nel corso dell’emergenza sanitaria. Un colpo, questo, che provocherà danni pesanti all’intero sistema economico italiano e non solo agli imprenditori che fino ad oggi erano riusciti a resistere agli effetti della crisi. Di questo ne è sicuro Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi, che ha spiegato il risultato del monitoraggio realizzato dal centro studi della federazione in vista delle festività di fine anno e ha lanciato affondi pesanti contro l’esecutivo Conte per le misure imposizioni che danneggeranno il settore.
"Le misure di contenimento varate ieri dal Consiglio dei ministri costituiscono l'ennesima mazzata sulla testa delle imprese. In 10-14 giorni che vanno da Natale all'Epifania gli italiani dovranno restare in casa, mentre negli altri 4 sarà in ogni caso vietato uscire dal proprio comune", ha ricordato Bocca che ha spiegato come tutto questo sia "una beffa clamorosa per quegli imprenditori che si erano fatti in quattro per mantenere gli alberghi aperti nonostante il divieto di spostarsi da una regione all'altra, gli impianti di risalita fermi, le terme chiuse, l'obbligo di cenone in camera e mille altre regole astruse".
Non solo restrizioni. Perché a danneggiare gli imprenditori ci sono anche le "dimenticanze" del governo. "Lo schiaffo finale- ha sottolineato Bocca- viene dal decreto che stanzia 650 milioni di euro per tutelare, com'è giusto, i bar e i ristoranti, ma dimentica completamente gli alberghi, che hanno subito danni ancora maggiori". Il presidente di Federalberghi ha avvertito che il contraccolpo provocato dalle scelte dell’esecutivo riguarderà l'intera economia e "sarà forte". I numeri sono chiari. Bocca ha ricordato che in un anno normale, tra Natale e l'Epifania si sarebbero messi in viaggio "più di 18 milioni di italiani, attivando un giro d'affari di circa 13 miliardi di euro, che interessa tutte le componenti della vacanza: non solo alberghi ma anche trasporti, divertimenti e cibo".
Nella nota lo stesso Bocca ha spiegato che "purtroppo, piove sul bagnato: dopo il lockdown totale in primavera e l'estate peggiore della storia, durante la quale l'Istat ha registrato un calo del fatturato dei servizi di alloggio del 39,1%, la situazione si è aggravata ulteriormente, di pari passo con l'irrigidirsi delle misure restrittive". Il calo delle presenze turistiche rilevato dal centro studi di Federalberghi è stato del 60,9% a ottobre. Peggio ancora a novembre quando si è registrato un -80,9%. E il preconsuntivo del mese di dicembre non lascia grande spazio alle speranze.
"Saremo fortunati se ci sarà il 10% delle presenze del 2019", ha annotato ancora Bocca che denuncia la "solitudine in cui ci troviamo ad operare".
Per il presidente di Federalberghi i decreti ristori, la legge di Bilancio e il Recovery plan, "tre strumenti di importanza strategica che hanno occupato l'agenda politica degli ultimi giorni, non dedicano al nostro settore l'attenzione che gli sarebbe dovuta in ragione del peso esercitato all'interno dell'economia nazionale e dei gravi danni subiti a causa della pandemia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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