"L'energia sarà per tutti solo con il nuovo nucleare"

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Il nucleare di nuova generazione è «il miglior modo per dare continuità e garanzia alla produzione di energia». Il ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto, intervenendo ieri a «Adnkronos Q&A - Le nuove strade della sostenibilità», ha ribadito la necessità di non escludere l'atomo dalla strategia energetica nazionale. «Oggi possiamo dire di aver superato il 40% del prelievo di gas che avevamo dalla Russia, lo abbiamo sostituito attivando tutti gli spazi possibili di fornitura», ha ricordato il ministro aggiungendo che «tutto questo va ancora riequilibrato e deve avere integrazioni che sono Piombino, che è già in funzione, Ravenna, e se chiudiamo l'accordo con la nuova giunta della Sardegna, Porto Torres». Tuttavia, ha precisato, «fotovoltaico ed eolico sono intermittenti e per dare continuità c'è l'idroelettrico, per quanto si può fare, il geotermico, l'idrogeno, ma il nucleare di nuova generazione è quello che probabilmente darà continuità e soluzione al continuo incremento della domanda di energia».

Il presidente di Arera, Stefano Besseghini, intervenuto al convegno, ha evidenziato come più aumenta il peso delle rinnovabili «nella generazione disponibile, più la variabilità statisticamente entra in una banda che io riesco a gestire meglio; quindi abbiamo gli strumenti previsionali o di bilanciamento con cui affrontare anche questo aspetto della transizione». Per il presidente di Enea, Gilberto Dialuce, la transizione green deve essere un percorso collettivo. «Occorre uno sforzo notevole da prolungare nel corso degli anni facendo ricorso a tutte le possibili alternative, anche in ottica di neutralità tecnologica, quindi anche di economia circolare, elettrificazione dei consumi, oltre a un cambiamento di stile di vita», ha osservato.

La declinazione green degli investimenti non può, tuttavia, penalizzare i settori produttivi. «Ogni anno l'Ue emette 7-8 regolamenti diversi che impattano sugli investimenti delle case automobilistiche per adeguarsi in termini di sicurezza, emissioni e altro», ha sottolineato Raffaele Fusilli, ad di Renault Italia.

Il mondo dell'automotive, ha aggiunto, «è al centro di 3 tempeste perfette, quella tecnologica, quella digitale e infine quella della tempistica. Perché grazie all'Europa, il nostro è l'unico settore al mondo costretto a rispettare una deadline, quella del 2035" per il passaggio obbligato all'elettrico».

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