In Italia è giunto il momento di proporre una patrimoniale, magari reintroducendo una forma di tassazione sulle successioni: ne è convinto Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud e la Coesione Territoriale, che ha tuttavia sottolineato come questa sia soltanto un'opinione personale e non rientri in alcun modo nell'accordo di governo.
Lo spettro della patrimoniale
Nel corso del programma Benedetta Economia! in onda su Tv2000, Provenzano ha detto di essere "personalmente d'accordo" sulla proposta di una patrimoniale. "Questo è giusto che io lo dica perché faccio parte di un governo che decide insieme", ha aggiunto, ribadendo che una mossa del genere "non fa parte dell'accordo di governo".
Eppure Provenzano sembrerebbe aver le idee chiare: "Sono convinto e ne faccio un elemento di battaglia politica che nel nostro Paese sia giunto il momento di reintrodurre una forma di tassazione, come per esempio sulle successioni, che non è una riforma socialista, ed essendo socialista non ho difficoltà a dirlo, ma è una riforma liberale".
Una "riforma liberale"
Insomma, una riforma liberale, per usare le parole del ministro, che consisterebbe niente meno che nel colpire i patrimoni più corposi per rifocillare le casse di un'Italia che deve farei conti con un debito pubblico piuttosto elevato. Detto altrimenti: spremere i cittadini per sanare, almeno in parte, i buchi dello Stato.
Dopo un'introduzione da film horror, Provenzano ha aggiustato il tiro cercando di approfondire il concetto. "La nostra esigenza - ha aggiunto il ministro - è quella di mettere mano a una riforma fiscale complessiva che ristabilisca una cosa prevista dalla Costituzione e che invece nel corso degli anni abbiamo abbandonato che è la progressività fiscale". La mannaia della patrimoniale si è trasformata in una più elegante "riforma fiscale" per ristabilire la "progressività fiscale".
Attenzione però, perché una misura del genere deve centrare dei bersagli ben precisi: non il ceto medio, bensì i più benestanti. "Questo non si può fare però - ha sottolineato ancora Provenzano, parlando della patrimoniale - scaricandolo sul ceto medio ma scaricandolo sui grandi patrimoni". Il concetto è chiaro e ricalca, per certi versi, altre illustre opinioni.
I precedenti
La scorsa estate Carlo De Benedetti evocava con una certa insistenza l'esigenza di instaurare una bella patrimoniale. "Per risolvere il problema delle disuguaglianze sociali – spiegava l'Ingegnere - ci vuole una patrimoniale annuale come fa la Svizzera, dove non ci sono pericolosi comunisti". "Penso a una tassazione sul patrimonio dello 0,8% annuo, che sarebbe giusta perché darebbe un segno nella risoluzione delle disuguaglianze. La patrimoniale è impopolare ma è giusta", affermava De Benedetti a Otto e Mezzo su La7.
Una ricetta del genere – ovvero tassare il patrimonio degli italiani – non è che dispiaccia neppure all'animo dell'attuale governo. Già il premier Giuseppe Conte, durante una conferenza stampa avvenuta durante la prima ondata, aveva usato una frase a dir poco ambigua: "Siamo tutti consapevoli che in Italia c’è tanto risparmio privato, è uno dei punti di forza". Tanto bastò per far scattare il panico tra i contribuenti. Adesso il ministro Provenzano è tornato alla carica suonando la stessa musica: servirebbe una patrimoniale.
La precisazione di Provenzano
In un secondo momento Giuseppe Provenzano ha preso le distanze dal comunicato stampa diramato da Tv2000 in merito alla trasmissione Benedetta economia! a cui aveva preso parte. "Non ho mai detto di essere personalmente d'accordo sulla proposta di una patrimoniale", ha spiegato il ministro.
"Ho detto invece di essere favorevole, a livello personale in quanto non rientra nell'accordo di Governo, a reintrodurre una forma di tassazione sulle successioni, nel caso di grandi ricchezze ereditate", ha specificato lo stesso Provenzano, precisando che "la nostra esigenza, ho aggiunto come riporta correttamente
il comunicato, è quella di mettere mano a una riforma fiscale complessiva che ristabilisca una cosa prevista dalla Costituzione e che invece nel corso degli anni abbiamo abbandonato che è la progressività fiscale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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