"È l'Europa che ce lo chiede". Quante volte abbiamo sentito questa frase? Quante volte, in nome dell'Europa, sono state fatte le proposte più astruse? L'ultima in ordine di tempo riguarda i mutui. L'Ue, infatti, ha imposto al governo italiano di modificare entro la prossima settimana la legge Bersani che, a partire dal 2007, aveva eliminato tutte le penali sull'estinzione anticipata dei mutui.
Ora però questa legge rischia di saltare e chi chiude in anticipo il mutuo rischierà di pagare alla banca indennizzi parecchio pesanti. Prima della legge Bersani del 2007 le penali arrivavano perfino al 4% del capitale residuo.
Come riporta Libero, "uno dei modelli di riferimento della normativa europea è quello tedesco, con 10 anni di vincolo per chi stipula un mutuo con una banca. In Italia, probabilmente, andrà meglio".
Secondo Repubblica, però, le banche potrebbero ridurre i vincoli a 5 o 7 anni, con "indennità" dell'1-1,5% nel caso di estinzione anticipata. In questo caso, chiosa Libero, "la botta per i mutuatari è comunque notevole: su una media di 80mila euro, infatti, si tratterebbe di 800-900 euro da sborsare in più".
Federconsumatori e Adusbef, con un comunicato, si dicono preoccupati per l'imposizione dell'Ue: "Prosegue la situazione di allerta circa il rischio che vengano reintrodotte le penali per l’estinzione anticipata di un mutuo. Il governo tenta di addolcire la pillola non chiamandole più penali, ma inventando una formula forbita che non cambia, però, la sostanza: indennizzi equi ed obiettivi. Semanticamente parlando si tratta di una doppia beffa: equi ed obiettivi per chi? Ma soprattutto, secondo quale improbabile logica la banca dovrebbe ottenere un indennizzo perchè riceve indietro dei soldi che ha anticipato? Un’assurdità, che rivela una chiara, costante e malcelata volontà di favorire il sistema bancario".
Le due associazioni spiegano inoltre che "in realtà una pesantissima penale sui mutui le famiglie la pagano già e non solo sull’estinzione anticipata, ma per tutta la durata del mutuo. Le famiglie italiane, infatti, pagano mediamente tassi più elevati dallo 0,9 all’1,3% rispetto alla media europea. Percentuali che equivalgono a circa 18.000 - 22.000 Euro in più.
Di fronte a questa ingiustificabile disparità il Governo non ha mai mosso un passo per riequilibrare i tassi e renderli realmente equi. A maggior ragione alla luce di tale differenza sarebbe inaccettabile concedere il ritorno delle penali. Ostacoleremo in ogni modo e con ogni mezzo tale operazione, che consideriamo vessatoria e retrograda".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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