Newlat, missione inglese da 5 miliardi

Il gruppo della Polenghi paga 820 milioni per il big di Liverpool. Balzo del titolo (+12%)

Newlat, missione inglese da 5 miliardi
00:00 00:00

Tutto è partito dalla minuscola attività di famiglia. Nel 1963, infatti, il padre e lo zio del presidente e primo azionista di Newlat, Angelo Mastrolia (in foto), fondavano con altri soci Piana del Sele Latteria Sociale. Oggi quell'attività si è evoluta fino a diventare uno dei più grandi gruppi alimentari quotati in Piazza Affari. Una realtà che dopo l'acquisizione di ieri vanta ricavi per 2,8 miliardi (quasi come Campari), 31 stabilimenti produttivi e 9mila dipendenti. È di ieri infatti l'annuncio dell'acquisizione della britannica Princes da parte di Newlat, gruppo che oggi produce anche pasta e prodotti da forno e ha sede a Reggio Emilia. Newlat cambierà anche nome in New Princes Group. L'operazione, del valore di 700 milioni di sterline (oltre 820 milioni di euro), dovrebbe arrivare al closing entro la fine di luglio ed è stata finanziata da un pool di banche con 300 milioni, il resto invece è stato coperto con disponibilità di cassa e, per 50 milioni, con la cessione di azioni a Mitsubishi Corporation (il precedente proprietario di Princes) che diventerà azionista della società con una quota del 21 per cento. Un salto dimensionale, paragonabile al colpo con cui Mastrolia - nel 2008 - fece cambiare marcia alla sua azienda: la Parmalat post fallimento per motivi Antitrust fu costretta a cedere (pena una multa da 20 milioni) una parte dei suoi marchi, che facevano capo a Newlat, a un'azienda del settore lattiero. Il gruppo di Mastrolia, che era già cresciuto con alcune acquisizioni, non perse l'occasione e concordò con il commissario Enrico Bondi di rilevare Newlat, che aveva in pancia marchi celebri come Polenghi e Giglio. Il prezzo? Un euro. C'è di più: la Parmalat mise a disposizione di Tmt, la società veicolo di Mastrolia, un finanziamento da 8 milioni per colmare la differenza tra debiti e valore d'impresa di Newlat.

Di lì a poco arriverà anche l'acquisizione da Nestlè dello stabilimento di Sansepolcro della Buitoni, marchio prodotto per un certo tempo da Newlat. Oggi in quel centro si producono la pasta a marchio Delverde (esportata in Germania), le fette biscottate e i crostini Sansepolcro.

Il gruppo emiliano, nel 2023, ha fatturato 793 milioni di euro. Ora, acquisendo un'azienda più grande - da 2 miliardi di fatturato e fondata a Liverpool nel 1880 - in Gran Bretagna amplia di molto il suo raggio d'azione. «Questa transazione ci permetterà di entrare in nuovi segmenti di mercato e di servire meglio i nostri clienti con un'offerta di prodotti ancora più completa», è stato il commento di Mastrolia. Da Princess - specialista degli alimenti in scatola - arriveranno prodotti come tonno, olio, bevande, pomodori, piselli e fagioli. E porta in dote il più grande stabilimento di trasformazione del pomodoro d'Europa, a Foggia.

«Saranno possibili sinergie su pomodoro e pasta, dove loro sono leader in Gran Bretagna», osserva Mastrolia che punta di «raggiungere i 5 miliardi di fatturato entro il 2030». La Borsa festeggia con il titolo di Newlat sale del 12,4% a 7,13 euro.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica