"Nozze tra Tim e Iliad? Abbiamo altre opzioni"

Il manager cita l'ipotesi WindTre per i francesi. Che negano. Levi: "Benefici dall'unione tra noi"

"Nozze tra Tim e Iliad? Abbiamo altre opzioni"
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«L'unica operazione che non è fattibile per l'Antitrust è Tim-Wind, qualsiasi altra opzione Wind-Iliad o Tim-Iliad la vedo positivamente perché porta a evitare di avere una pluralità di reti». A parlare è l'amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola (in foto), e l'argomento è il consolidamento del settore delle telecomunicazioni italiano, da tempo in crisi a causa di un eccesso di operatori che nel tempo hanno schiacciato prezzi e margini rendendo difficoltoso effettuare gli ingenti investimenti per la digitalizzazione del Paese.

Dopo l'ingresso di Poste Italiane in Tim (salita quasi al 25% delle quote) sarebbero già iniziati i primi colloqui con Iliad per il consolidamento. Al momento, però, le interlocuzioni starebbero affrontando alcuni nodi: da una parte, il gruppo presieduto da Xavier Niel è interessato a Tim nel suo complesso (per brand, presenza in settori come il cloud, oltre alla quota di mercato nel mobile) e vorrebbe detenere circa il 35% della nuova realtà aggregata, con la possibilità di esprimere l'amministratore delegato o comunque avere un ruolo di rilievo nella governance. Dall'altra, Poste (e di riflesso il governo) credono di dover mantenere il pallino dell'azienda anche in futuro e per Iliad si prevedrebbe una partecipazione di minoranza e un peso inferiore ai vertici della società. Una posizione poco digeribile per il gruppo francese, che rimane ancora molto interessato all'operazione pur lasciando filtrare di non avere bisogno di un consolidamento per forza. «L'unica cosa che posso ribadire è che riteniamo che il consolidamento porterebbe grandi benefici a tutto il settore, a tutto il sistema Paese, e siamo pronti a giocare la nostra parte nella partita», ha detto Benedetto Levi, numero uno di Iliad Italia, intervenendo al «Telecommunications - of the future» (la stessa alla quale è intervenuto Labriola). L'ad di Tim ha sottolineato che «anche in Francia si parla di portare gli operatori da quattro a tre, come in Spagna, mentre nel Regno Unito il consolidamento c'è già stato». Il riferimento a un'operazione Wind-Iliad, però, ha fatto drizzare le antenne a tutti, fotografando una situazione che se non dovesse trovare sbocco sul fronte Tim-Iliad potrebbe virare su altri lidi. Fonti vicine al gruppo francese, però, fanno sapere che al momento un'operazione con WindTre non è di interesse.

Riguardo al rimpasto del cda di Tim, alla conferenza da Cassa depositi e prestiti il presidente Giovanni Gorno Tempini ha lasciato intendere di non voler fare un passo indietro spiegando che lui non «è stato chiamato in quanto rappresentante di Cdp».

E a proposito di rete, si torna a parlare di quella unica tra Fibercop e Open Fiber. «Siamo pronti a ragionare» ha detto l'amministratore delegato di Cdp Dario Scannapieco anche se «non c'è ancora un dialogo strutturato».

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