Quota 100, l'addio alla Fornero, i tagli agli assegni considerati "d'oro" e tutto il resto. La manovra economica e quella fiscale del governo gialloverde e l'attenzione di molti è concentrata ovviamente sulle pensioni. Soprattutto chi, per un motivo o per un altro, spera di andare a riposo prima possibile e magari senza perdere troppo sull'assegno pensionistico.
Lega e M5S puntano a superare definitivamente la legge Fornero e intendono farlo con un nuovo sistema previdenziale che dovrebbe premiare chi è nato nel 1957. Le finestre per andare a riposto dovrebbero essere quattro (leggi qui). Sulle pensioni d'oro, che i Cinque Stelle vogliono tagliare a tutti i costi, l'ultima ipotesi è quella di far entrare un contributo di solidarietà con il congelamento della rivalutazione degli assegni che superano i 2500 euro al mese per trovare quel miliardo in tre anni annunciato da Di Maio.
Ad allarmare i pensionati sono però i tagli che potrebbero arrivare agli assegni. L'ultima stangata è stata rivelata da Tito Boeri durante una audizione alla Commissione Lavoro alla Camera. Secondo il presidente dell'Inps, infatti, un dipente pubblico che va in pensione con "quota 100" potrebbe arrivare a perdere fino a 500 euro al mese. Una mannaia sull'assegno.
"Un lavoratore pubblico che va in pensione adesso con 62 anni e 38 di contributi rispetto che andare con una pensione piena a 67 anni - ha detto Boeri - molto approssimativamente potrebbe perdere 500 euro al mese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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