Rincari vietati se non scade il contratto

Il governo sblocca l'impasse. Dall'Antitrust via libera a Hera e A2a

Rincari vietati se non scade il contratto

Le società energetiche italiane potranno modificare unilateralmente i prezzi delle forniture di gas ed energia elettrica, ma solo per i contratti in fase di rinnovo che abbiano una chiara data di scadenza e fatto salvo il diritto di recesso per il consumatore. Questo è quanto emerge dal chiarimento del governo con il decreto Milleproroghe, che ha recepito i principi espressi dal Consiglio di Stato nell'ordinanza del 22 dicembre 2022.

In questo contesto, ieri l'Antitrust ha parzialmente corretto il tiro sui provvedimenti cautelari del 12 dicembre scorso nei confronti di Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie per presunte modifiche unilaterali illegittime delle condizioni economiche di fornitura di energia elettrica e di gas naturale. Ad annunciarlo, con una nota, è stata la stessa authority. Revocati invece i provvedimenti cautelari nei confronti di Hera e A2A le cui comunicazioni di variazione delle tariffe, sulla base dei documenti forniti, riguardavano effettivamente «offerte economiche in scadenza».

Il problema era emerso dopo il blocco ai rincari disposto dal decreto Aiuti bis che aveva generato problemi interpretativi. Ora per chi ha un contratto in scadenza potrebbero quindi arrivare rialzi dei costi di luce e gas, ancora bloccati invece fino a giugno 2023 per tutti coloro che hanno un contratto in essere. Il Consiglio di Stato si era espresso dopo il ricorso di Iren contro i provvedimenti cautelari dell'Antitrust, sospendendo proprio le sole modifiche unilaterali delle condizioni economiche non in scadenza.

Hera, che insieme ad A2A si è vista revocare i provvedimenti cautelari per intero, ha commentato la decisione dell'Antitrust sottolineando di essersi «sempre attenuta alle norme vigenti» e di aver «rispettato gli impegni contrattuali con i propri clienti, proponendo rinnovi delle condizioni economiche solo qualora le stesse fossero in scadenza. Questo modo corretto di lavorare è stato oggi riconosciuto anche dall'Antitrust».

Invece, a Enel, Eni, Edison, Acea ed Engie sono stati concessi cinque giorni di tempo per comunicare all'Antitrust di aver sospeso l'efficacia di tutte le comunicazioni di modifiche unilaterali delle condizioni economiche di offerta di contratti a tempo indeterminato, che siano risultate prive di una chiara, effettiva e predeterminata o predeterminabile scadenza.

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