Molti lavoratori riceveranno trattamenti pensionistici più bassi di quelli versati oggi. Un problema, quello sottolineato l’Ocse nel rapporto Pensions at a glance, che riguarda soprattutto i più giovani che, trascorrendo lunghi periodi fuori dal mercato del lavoro, faticheranno a trascorrere una vecchiaia dignitosa, in particolare nel contesto di un sistema contributivo.
L’età minima per godere di un trattamento pensionistico di base in Italia è pari a 66,3 anni per gli uomini e 62,3 anni per le donne, con il primo dato superiore alla media Ocse (64,7 anni) e il secondo invece inferiore (63,5 anni la media Ocse). L'età della pensione minima per gli uomini italiani è la seconda più elevata dell’area Ocse e viene superata solo dai 67 anni necessari in Israele, Islanda e Norvegia. I più fortunati sono invece francesi e turchi, che possono andare in pensione, rispettivamente, a 61,2 e 60 anni. Per le donne l’età della pensione più elevata dell’area Ocse si registra in Norvegia (67 anni), Islanda (67 anni) e Portogallo (66 anni), mentre la più bassa si rileva in Turchia (58 anni), Polonia, Austria e Cile (60 anni in tutti e tre i casi). Va sottolineato che la maggior parte dei paesi Ocse prevede la stessa età minima sia per gli uomini che per le donne, a partire da Germania (65,3 anni), Usa (65 anni) e Giappone (65 anni). Nel Regno Unito, invece, l’età minima è di 65 anni per gli uomini e 62 per le donne.
"Tempo via dal lavoro significa tempo via dal sistema pensionistico - si legge nel rapporto - sebbene molti Paesi forniscano contributi figurativi durante periodi di disoccupazione, maternità o assenza per malattia, in futuro i trattamenti pensionistici saranno più bassi per molti lavoratori e per i più sfortunati tra i pensionati di domani, ovvero quei giovani che non riescono a entrare nel mercato del lavoro, le prospettive sono ancora più fosche". "Dopo aver rimesso in carreggiata la sostenibilità finanziaria dei sistemi pensionistici - continua l'Ocse - i politici devono ora spostare la loro attenzione sull’assicurare che il sistema pensionistico fornisca redditi da pensione adeguati a tutti i lavoratori".
Un altro problema tutto italiano è l'aliquota per il contributo obbligatorio alle pensioni dei lavoratori dipendenti al 33%, il livello più alto dell'intera area Ocse. "Contributi obbligatori elevati - avverte l’Ocse - possono abbassare l’occupazione complessiva e aumentare il sommerso".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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