"Senza un'altra Cig a fine anno si chiude"

Borgomeo (Unindustria Cassino) chiama gli industriali automotive alla mobilitazione

"Senza un'altra Cig a fine anno si chiude"
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La cassa integrazione, insieme alle incertezze sul futuro, sono una costante per il sistema produttivo italiano di Stellantis. Quanto sta accadendo in Germania, con due fabbriche del gruppo Volkswagen a rischio di chiusura, deve far riflettere. Dalle crisi ipotizzate, infatti, si sta passando ora ai fatti reali con conseguenze drammatiche per l'occupazione. La domanda da porsi è la seguente: dopo Volkswagen, a chi toccherà mettere in conto decisioni drastiche?

Dal rapporto Fim Cisl sulla produzione di auto in Italia nel primo semestre 2024, i segni meno a doppia cifra relativi alle fabbriche di Stellantis abbondano. E sempre il sindacato capeggiato da Ferdinando Uliano ha chiaramente fatto sapere che nel 2025 sono da considerare a rischio 25mila posti, tra Stellantis e tutto l'indotto, una volta esauriti gli ammortizzatori sociali. Per farla breve: se non si interviene per tempo saranno inevitabili licenziamenti di massa. Un concetto analogo è stato ribadito dal presidente di Unindustria Cassino, Francesco Borgomeo, che dialogando con l'Ansa ha affermato come «lo stop al 31 dicembre alla cassa integrazione rappresenterà il vero scacco matto». Da qui il suo messaggio a tutti i partiti: «O cambiate scenario oppure vi consegniamo le chiavi delle aziende». Il presidente Borgomeo, a questo punto, chiama alla mobilitazione gli imprenditori. «Leviamoci dalla testa l'idea che il sistema si salva - avverte - in questo modo il sistema crolla». Proprio nei giorni scorsi, in proposito, Stellantis ha comunicato un ulteriore fermo produttivo nello stabilimento di Cassino, rinviando la riapertura al 16 settembre: mancano gli ordini e le novità da introdurre sulle linee di montaggio tardano. Fino a quando potrà durare una situazione del genere? La produzione attuale del sito riguarda le Alfa Romeo Giulia e Stelvio, nonché il Suv luxury Maserati Grecale. Tra gennaio e giugno, inoltre, la produzione nella fabbrica (-38,7% sul 2023, cioè 15.900 unità) risulta tra le peggiori nella storia dello stabilimento in provincia di Frosinone. Dai due turni del 2023 si è poi passati a uno solo.

Carlos Tavares, ad di Stellantis, ha intanto risposto con il solito ritornello, tarato sulla realtà in questione

(«Atessa rimane centrale nella strategia di Stellantis»), alla lettera inviatagli dal presidente della Regione Umbria, Marco Marsilio, in merito alla cassa integrazione nel sito in provincia di Chieti che sforna furgoni.

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