Stangata in arrivo per imprese e lavoratori italiani, che ancora una volta saranno tenuti a rispettare le scadenze del Fisco, fra bollette salatissime, cartelle esattoriali, imposte e molto altro.
Si preannuncia un novembre decisamente in salita, visto che oltre alle scadenze ordinarie, fra cui ricordiamo anche il saldo Imu e il secondo acconto delle imposte dirette, andranno ad aggiungersi anche le cosiddette scandenze fuori calendario. Tanto per citarne una, si pensi ai pagamenti relativi alla rottamazione ter.
Vediamo nello specifico che cosa è previsto per i prossimi mesi.
Le scadenze di novembre
Già dal 16 novembre cominceranno le scadenze. In questo caso si parla del pagamento dei contributi fissi Inps che riguarano artigiani e commercianti.
Il 30 di novembre, invece, sarà segnato da due maxi scadenze, dal momento che i contribuenti che hanno aderito alla pace fiscale proposta dal governo saranno tenuti a saldare le quattro rate della rottamazione ter che scadano nel 2022 (si può pagare sino al 5 dicembre). Oltre a ciò, sempre per il 30 novembre, dovrà essere pagato anche il secondo acconto delle imposte dirette come Ires, Irpef, Irap, Ivie e Ivafe, con tanto di sostitutive e contributi previdenziali.
Le scadenze di dicembre
Si ripartirà poi il 16 dicembre, col saldo Imu 2022. ItaliaOggi prevede che in questa occasione ben 11 miliardi andranno a rimpolpare le casse dello Stato.
Il 27 di dicembre, poi, ci sarà da versare l'acconto Iva legato alle liquidazioni peridodiche di chiusura dell'ultimo mese (o degli ultimi tre mesi) dell'anno corrente. Tutti i contribuenti con partita Iva, fatta eccezione per coloro che sono esantati dalle liquidazioni periodiche, o che hanno cessato attività entro il 30 novembre (mensili) o 30 settembre (trimestrali), o che hanno effettuato operazioni non imponibili e non soggette a imposta, saranno tenuti a versare l'acconto Iva.
I pagamenti dal prossimo anno
Concluso il 2022, le tasche dei contribuenti si alleggeriranno nuovamente il 16 di febbraio, quando il Fisco tornerà a bussare. Nello specifico, commercianti e artigiani saranno tenuti a pagare l'ultima rata dei "contributi fissi Inps" dell'anno 2022. Col termine si indica quei contributi che devono essere pagati anche se non si guadagna nulla.
Oltre a questo, va ricordato che da gennaio 2023 si concluderanno i tempi di preammortamento relativi ai prestiti agevolati da 25-30 mila euro
garantiti dallo Stato. Questi erano stati elargiti durante il periodo pandemico tramite dl 23/2020, ma dal 2023 i contribuenti che ne hanno beneficiato dovranno pagare interessi e rendere la quota del finanziamento ricevuto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.