Stellantis, dopo l'Europa litio "green" anche in Usa

Accordo decennale con Ctr. Il recupero della materia prima attraverso energia rinnovabile

Stellantis, dopo l'Europa litio "green" anche in Usa

In Stellantis la parola d'ordine, per il futuro, è non farsi trovare impreparati a possibili nuovi blocchi delle forniture di materie prime, semiconduttori, cablaggi e altro ancora. I problemi coincisi con le crisi degli ultimi due anni, tra pandemia e tensioni geopolitiche, oltre a mettere in luce le gravi ripercussioni per il settore automotive causate dalla dipendenza da Paesi terzi, e soprattutto instabili, negli approvvigionamenti essenziali per la mobilità in rapida evoluzione, costringe le Case a creare una supply chain interna e, dunque, affidabile.

Da qui l'esigenza di stringere accordi con colossi specializzati nei campi dell'elettrico (batterie e relativi componenti), tenendo presenti le esigenze di utilizzare fonti rinnovabili; ma anche della guida autonoma (digital, connettività, software). Quindi, come accade per Stellantis, essere sempre più una «Tech company», come più volte sottolineato dall'ad Carlos Tavares. L'ultimo accordo, in ordine di tempo, annnunciato ieri, è stato stretto con Controlled Thermal Resources (CTR). Si tratta di un'intesa vincolante per la fornitura, da parte di CTR, di idrossido di litio per batterie da utilizzare nei veicoli elettrificati di Stellantis negli Usa.

Il progetto «Hell's Kitchen» di CTR, nella contea californiana di Imperial, recupererà il litio dalle salamoie geotermiche, utilizzando energia rinnovabile e vapore in un processo integrato a ciclo chiuso. In pratica, spiega una nota, sarà eliminata la necessità di bacini di evaporazione delle salamoie, di miniere a cielo aperto e di processi di lavorazione alimentati da combustibili fossili. «Nella lotta contro il riscaldamento globale, il rafforzamento della filiera per i veicoli a batteria è assolutamente cruciale per sostenere le nostre ambizioni di elettrificazione - spiega Tavares -; garantendoci una fornitura di litio rilevante, competitiva e a basse emissioni di carbonio da vari partner nel mondo, saremo in grado di realizzare i nostri piani per la produzione di veicoli elettrici in modo responsabile».

«Questo accordo di fornitura con Stellantis - interviene Rod Colwell, ad di CTR - fissa nuovi parametri per il settore automotive negli Usa. La fornitura di litio pulito, prodotto con energie ricavate da una risorsa rinnovabile, contribuisce a decarbonizzare ulteriormente la catena di approvvigionamento delle batterie. Tutto ciò consente di produrre automobili in modo più sostenibile e con un minore impatto ambientale».

La partnership, di durata decennale, prevede che CTR fornisca a Stellantis fino a 25mila tonnellate di idrossido di litio l'anno. Un accordo analogo, ma quinquennale e per la produzione europea, era stato siglato da Stellantis, a fine 2021, con Vulcan Energy Resources (gruppo australiano con una sede in Germania) sempre per la fornitura di idrossido di litio per batterie.

Lo stesso Tavares, in un dibattito organizzato

dal Financial Times, ha visto nella sfera di cristallo che tra il 2025 e il 2026 l'atteso boom di accumulatori potrebbe determinare nuovi problemi di forniture. E smarcarsi al più presto da Asia e Cina risulta fondamentale.

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