La "bomba" che può far saltare il Superbonus

Preoccupazione dei costruttori edili per il blocco della cessione del credito, così si rischia la paralisi dei cantieri

La "bomba" che può far saltare il Superbonus

C'è allarme fra i costruttori edili per quanto concerne alcune disposizioni del cosiddetto decreto Sostegni ter, entrato in vigore lo scorso 27 gennaio: fra i vari provvedimenti, infatti, vi è anche il divieto rivolto a chi ha acquisito un credito fiscale di cederlo ad altri soggetti. In sostanza, quelle imprese che hanno effettuato la sconto in fattura potranno cedere soltanto una volta il credito ad un operatore, il quale non potrà cederlo nuovamente. Non solo. Chi ha accumulato crediti prima dell'entrata in vigore del Sostegni ter, potrà cedere un'unica volta, e solo entro il 7 di febbraio.

Chiusura del servizio di cessione

Da qui la preoccupazione dei costruttori edili, che temono un blocco di tutte quelle attività edilizie legate ai bonus. Del resto, dei segnali di rallentamento delle cessioni lo si è riscontrato già nelle scorse settimane. È recente la notizia, riportata da Italia Oggi, della prossima chiusura del servizio di cessione dei crediti in edilizia da parte di Cassa depositi e prestiti, società per azioni controllata dal ministero dell'economia. Probabilmente anche le Poste procederanno in tal senso. Cdp e Poste, raggiunte da Il Corriere, non hanno smentito nulla, spiegando che attualmente è in corso un processo di valutazione.

Il dibattito politico

Il senatore dem Dario Stefàno, presidente della commissione Politiche dell’Unione europea, ha bollato come un errore la decisione di fermare la cessione multipla dei crediti: il rishio di danneggiare il comparto edile, infatti, è elevato. "Rischiamo una brusca frenata del Pil, la perdita di ulteriori posti di lavoro e il mancato goal in tema di transizione energetica", è stato il suo duro commento, come riportato da Il Corriere. Dello stesso avviso anche Forza Italia, che se da una parte si è detta favorevole all'introduzione di controlli mirati per evitare truffe e abusi, ha espresso forti perplessità nei confronti della troppa burocrazia."L’esigenza sacrosanta di ripristinare la legalità non può e non deve trasformarsi in fallimenti e buchi nei bilanci delle aziende dovuti a norme perfino retroattive", ha dichiarato la compagine azzurra. Anche il Movimento 5 Stelle avrebbe chiesto una modifica della norma, così da non rallentare le potenzialità di una misura che "ha avuto un effetto indiscutibile nel rivitalizzare l’edilizia e nel contribuire alla crescita record del Pil italiano nel 2021".

Si prevedono dunque ulteriori scontri all'interno della maggioranza: in molti non vogliono infatti interrompere le agevolazioni. Il divieto di sub-cessione, infatti, rischia concretamente di bloccare tutto, sia a causa dei controlli sempre più stringenti che per ragioni fiscali.

Per quanto si parli di cifre differenti, una società che acquista crediti fiscali si ritrova nella medesima situazione del contribuente, il quale ha diritto alle detrazioni e rischia di non poter usufruire appieno di tutte le agevolazioni, causa incapienza.

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