Tim, Iliad cerca accordo con Cvc

Titolo in volo (+6,3%) sulle manovre in atto. Tornano anche le voci su Poste

Tim, Iliad cerca accordo con Cvc
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Dettaglio dopo dettaglio prende forma il piano che porta all'aggregazione tra Tim e Iliad. Dopo l'anticipazione del Giornale, che aveva dato conto dell'incarico affidato dal gruppo francese a Boston Consulting Group per studiare una fusione con Tim, le voci e le indiscrezioni hanno iniziato a sommarsi provocando il rally del titolo della telco italiana , che ieri ha fatto un balzo del 6,3% arrivando vicinissimo alla soglia di 0,30 euro per azione (0,299).

Intanto si sono ulteriormente rafforzate le indiscrezioni di una Cvc in trattative per rilevare la partecipazione del 23,7% di Vivendi, primo socio di Tim che da tempo cerca di uscire dall'azionariato dopo i dissidi con l'amministratore delegato, Pietro Labriola, sulla vicenda della vendita della rete al fondo americano Kkr. Questo passaggio potrebbe essere una prima fase, ammesso che arrivi l'ok del governo, per arrivare a una futura combinazione con Iliad.

Quest'ultima, assistita oltre che da Bcg anche da Lazard e Mediobanca per la parte finanziaria, secondo l'agenzia Bloomberg avrebbe intenzione di acquisire il 35% di Tim. Su questo punto, però, sorgerebbe il problema su come evitare di dover lanciare un'Opa, poiché le norme prevedono un'offerta totalitaria una volta superata la fatidica soglia del 30%: in questo caso, si starebbe vagliando la possibilità di ottenere una deroga dalla Consob. Quest'utlima, però, è concessa in casi molto limitati: ovvero in presenza di una forte crisi aziendale (e non è il caso di Tim), oppure se altri soci soli o congiuntamente vengono a detenere la maggioranza delle azioni. Ciò presupporrebbe però la presenza di un terzo socio forte, che potrebbe essere il fondo Apax Partners o altra realtà di fiducia del socio pubblico qualora si decidesse di benedire l'operazione: Cdp è azionista di Tim col 9,8% e ieri è tornato a girare un vecchio rumor di un interesse di Poste Italiane che potrebbe rilevare proprio la quota di Cdp. Cvc sarebbe disposta anche a lanciare un'Opa, che avrebbe l'obiettivo di delistare Tim e, a quel punto, avviare l'operazione con Iliad.

Emissari del gruppo transalpino, come riportato anche sull'edizione di ieri del Giornale, hanno preso contatto con esponenti del governo: in particolare, l'ad italiano di Iliad, Benedetto Levi, e il ceo del gruppo francese, Thomas Reynaud, che in settimana hanno incontrato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti e Gaetano Caputi, capo di gabinetto di Giorgia Meloni. L'intento era di presentare la visione di una Tim alleata di Iliad, nel tentativo di rassicurare che qualsiasi disegno avrebbe tenuto conto dei desiderata del governo e del Mef: ovvero, garanzie dal punto di vista occupazionale e della sicurezza nazionale, avendo Tim in pancia milioni di utenze di cittadini italiani e la rete mobile. E, soprattuto, garanzie che non verrà fatto nessuno spezzatino.

Iliad sta parlando con Cvc e non vedrebbe male la presenza nell'azionariato del fondo londinese. I piano allo studio, sempre secondo indiscrezioni, prevederebbero 800 milioni di euro di sinergie sulla spesa operativa. L'aggregazione non riguarderebbe solo la divisione Consumer, ma l'intero gruppo Tim che conta anche la controllata brasiliana e Tim Enterprise (i servizi alle imprese e alla Pa, oltre al sistema Cloud e Data Center). Anche in quest'ambito, del resto, Iliad sta investendo molto con la sua casa madre: proprio ieri ha annunciato un stanziamento da 3 miliardi di euro nell'intelligenza artificiale.

In particolare OpCore, la controllata che gestisce i 13 data center del gruppo francese, investirà 2,5 miliardi per aumentare la sua capacità di calcolo.

Intanto, sale l'attesa per il nuovo piano industriale del ceo Labriola che sarà presentato il 12 febbraio.

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