Gli utili di Nvidia pesano più di Fed e dell'inflazione

Titolo su del 194% da gennaio, timori di una bolla AI

Gli utili di Nvidia pesano più di Fed e dell'inflazione
00:00 00:00

Nvidia condannata a stupire. Il mercato attende al varco i numeri del colosso dei chip (in arrivo stasera) per capire quanto è alta la brama di intelligenza artificiale. Bank of America ha osservato che, in base al mercato delle opzioni, gli utili di Nvidia rappresentano un rischio maggiore per l'S&P 500 rispetto al report sull'occupazione, a quello sull'inflazione o alla riunione della Fed. Le attese sono molto alte con fatturato in crescita a 33 miliardi di dollari (dai 30 miliardi del trimestre precedente) e profitti per 17,4 miliardi. L'asso nella manica di Nvidia, divenuta questo mese la maggiore società al mondo per valore di mercato, è il segmento Data Center che è più che raddoppiato in un anno e rappresenta quasi il 90% dell'intero fatturato. I giganti tech - da Google a Microsoft passando per Amazon - hanno tutti annunciato maggiori spese in infrastrutture di intelligenza artificiale. Indicazioni tutte a vantaggio delle aziende hardware AI, ossia Nvidia in primis.

Il colosso guidato da Jensen Huang, il cui titolo quest'anno è balzato del 194%, è il principale beneficiario dell'entusiasmo per l'intelligenza artificiale. Adesso, però, dovrà dimostrare di essere in grado di fornire guadagni forti e sostenibili nel tempo. «Le altre big tech hanno presentato tutte trimestrali forti, ma il mercato non le ha premiate. Ad esempio, Microsoft viaggia sotto i livelli precedenti i conti», spiega David Pascucci, analista di Xtb. Nvidia è l'emblema dell'euforia sul tech con multipli altissimi che alimentano timori di possibili sboom repentini. «Il mercato sconta aspettative fin troppo rosee - aggiunge l'esperto di Xtb - e questo è un problema soprattutto se si guarda al contesto generale con la disoccupazione statunitense che sta crescendo. Qualora la situazione si deteriori Nvidia potrebbe risentire più di altri con una correzione profonda, anche nell'ordine del 30-40%. Ma anche le varie Microsoft, Apple, Amazon e Alphabet non sarebbero immuni». Anche il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, indica tra i rischi più alti l'esposizione elevata dei mercati verso una manciata di aziende, sollevando preoccupazioni sulla possibilità di una bolla dei prezzi degli asset collegati all'intelligenza artificiale. Sul lungo termine mostra cautela anche Filippo Diodovich, senior market strategist di IG Italia: «Le prospettive suggeriscono un eventuale ciclo discendente nel mercato dei semiconduttori per l'intelligenza artificiale a causa di diversi fattori: per la saturazione del mercato riguardo alle richieste infrastrutturali, per la crescente concorrenza da parte di nuovi partecipanti nel mercato dei chip AI e per la natura ciclica del settore dei semiconduttori».

A vedere il bicchiere totalmente pieno è invece Dan Ives, analista di Wedbush, che considera le Gpu di Nvidia come il nuovo oro in un mondo alle prese con la rivoluzione AI. «I nuovi chip Blackwell rappresentano la prossima frontiera per Nvidia e Wall Street sta sottostimando di molto la curva della domanda nei prossimi 12-18 mesi e oltre».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica