«La sfida, progettuale e realizzativa, che l'attuazione» del Piano nazionale di ripresa e resilienza «comporta, è straordinaria; oltre a recuperare il terreno perduto a causa della pandemia, si tratta di mettere solide e stabili basi per il ritorno su un sentiero di crescita più sostenuta dell'economia e dell'occupazione». Lo ha detto il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, in occasione delle Giornate di economia «Marcello De Cecco», sottolineando che «gli investimenti e le riforme, a cui è destinato, da oggi al 2026, un ammontare di risorse straordinario (191,5 miliardi, a cui si sommano 30,6 miliardi allocati mediante il Fondo complementare e ulteriori 26 miliardi da utilizzare, nei prossimi dieci anni per la realizzazione di opere specifiche e per il reintegro delle risorse del Fondo Coesione), mirano a colmare le gravi e ben note carenze strutturali della nostra economia».
«I consumi - ha proseguito il banchiere centrale - restano particolarmente condizionati dai timori di contagio, soprattutto quelli legati al turismo e al tempo libero, il cui peso sul totale è sceso l'anno passato da oltre il 21 a meno del 17 per cento». In Italia, secondo i conti nazionali, ha ricordato il uno di Palazzo Koch, «la spesa complessiva per servizi era ancora del 14% più bassa nel secondo trimestre di quest'anno rispetto al livello precedente lo scoppio della pandemia; la spesa in beni durevoli ha invece già più che recuperato».
In ogni caso, «l'Eurosistema continuerà a garantire il necessario supporto all'economia finché il mercato del lavoro resterà debole e il grado di capacità inutilizzata si manterrà elevato».
Via Nazionale, come già la Bce, si sofferma poi sull'allarme caro vita: «Se il recente rialzo dell'inflazione appare essere in gran parte dovuto a fattori temporanei e non vi sono oggi segnali di surriscaldamento negli andamenti dei salari e delle aspettative sulla crescita dei prezzi, il rischio di un'inflazione più elevata e persistente di quanto attualmente previsto deve essere attentamente monitorato».
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