Elezioni in Ucraina, la vittoria va a Yanukovich Timoshenko: "Brogli". L'Osce: "Voto regolare"

Con la vittoria di Victor Yanukovich l'Ucraina torna filorussa. Lo staff della premier Timoshenko denuncia "massicci brogli", ma rimanda a domani l'annunciata conferenza stampa. Secondo l'Osce il voto è stato regolare 

Elezioni in Ucraina, la vittoria va a Yanukovich 
Timoshenko: "Brogli". L'Osce: "Voto regolare"

Kiev - Qualcuno dirà che Putin ha vinto ancora. Non si votava a Mosca, ma in Ucraina. Ma a conquistare le presidenziali è l'uomo più vicino al Cremlino, il leader filorusso Victor Yanukovich. Insiste affinché la rivale, il premier uscente Yulia Tymoshenko, ammetta la sconfitta nelle elezioni presidenziali, che secondo l’Osce si sono svolte correttamente. Con il 98,42% dei voti scrutinati, la commissione elettorale ha assegnato a Yanukovich un margine di vantaggio di 2,79 punti percentuali su Tymoshenko, un divario ormai non più colmabile.

La Tymoshenko prend tempo Il primo ministro uscente, che aveva minacciato proteste di piazza se, durante le elezioni, fossero emerse prove di brogli ha deciso di rinviare a domani la conferenza stampa inizialmente prevista per oggi pomeriggio, come confermato dal suo ufficio stampa. Gli osservatori dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa, intanto, hanno fatto sapere che le elezioni presidenziali hanno soddisfatto la maggior parte delle richieste della comunità internazionale e sono state un’"impressionante dimostrazione" di democrazia.

Osce: passaggio di potere pacifico "Queste elezioni sono state un successo per tutti in Ucraina", si legge in un comunicato diffuso dall’Osce. "Ora è tempo che i leader politici del paese ascoltino il verdetto della gente e garantiscano che il passaggio di potere avvenga in maniera pacifica e costruttiva". Alcuni analisti sostengono, però, che un margine esiguo potrebbe ancora incoraggiare Tymoshenko - che aveva già avvertito Yanukovich di non celebrare la vittoria prima del tempo - a contestare il risultato. "Se ci sono 3 punti percentuali o meno, il risultato si può contestare. La tentazione per lei (Tymoshenko ) sarebbe quella di lanciare la sfida", dice Andrew Wilson, un esperto di politica dello European Council on Foreign Relations, un think-thank europeo. Yanukovich, però, sta insistendo affinché la rivale ammetta la sconfitta ed eviti di contestare i risultati. "Yulia Tymoshenko ha ripetutamente detto che una vittoria è una vittoria anche con uno scarto di 10 voti. Noi speriamo che uno scarto di circa un milione di voti sia sufficiente per lei per riconoscere la nostra vittoria", ha detto Anna German, consigliere di Yanukovich. Il fronte dei sostenitori dell’attuale premier, che lancia accuse di frode, ha diffuso ieri sera dei "risultati paralleli" in cui Tymoshenko veniva data per vincente sul rivale.

Rivoluzione arancione finita? Un risultato elettorale contestato potrebbe ritardare ulteriormente le possibilità dell’Ucraina di ripagare i più di 100 miliardi di dollari di debito estero e di far riprendere un’economia che lo scorso anno ha perso il 15%. Il voto di ieri è sembrato riflettere chiaramente la disillusione dei cittadini ucraini, ormai convinti che la Rivoluzione Arancione abbia fallito nel suo obiettivo di portare prosperità e stabilità all’ex repubblica sovietica. Gli elettori hanno mostrato scarso entusiasmo per entrambi i candidati, anche se Yanukovich è sembrato dare maggiori garanzie per un ripristino veloce dell’ordine. "Abbiamo perso cinque anni della nostra vita grazie a Yushchenko e Tymoshenko", ha detto Oleg Nochvyn, minatore della provincia di Donetsk. "Per cinque anni hanno promesso un futuro migliore. Bene, io mi sveglio la mattina ed è peggio del giorno prima. Con Yanukovich avevamo tutto, crescita economica, tutto stava migliorando".

Se dovesse essere confermata la vittoria di Yanukovich, Tymoshenko dovrebbe essere sfiduciata dal parlamento come primo ministro e il candidato filo-russo potrebbe provare a formare una nuova coalizione per nominare, come primo ministro, un suo alleato. L’alternativa sarebbe costituita da una nuova tornata elettorale per scegliere il nuovo premier.

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