«Dal Giappone non arriverà più pesce». Così Carlo Petrini, presidente di Slow Food, a proposito dell'emergenza alla centrale nucleare di Fukushima. La frase è scappata a Petrini durante la presentazione della nuova edizione di Slow Fish, che si terrà a Genova dal 27 al 30 maggio. L'allarme per l'inquinamento nucleare riguarda l'immediato, spiega Petrini, ma soprattutto l'evoluzione dell' ecosistema colpito dai radionuclidi. Conferma il direttore scientifico della manifestazione genovese, Silvio Greco: «È difficile disegnare uno scenario perché le autorità giapponesi non danno ancora informazioni utili a capire la portata della tragedia, ma la presenza di plutonio in mare indica il peggio».
Quanto all'importazione di prodotti giapponesi, Greco dice che «le autorità sanitarie europee hanno già in agenda i provvedimenti necessari. Noi però importiamo poco, soprattutto trasformati e di recente le alghe marine, ed esportiamo molto, quasi tutto il tonno del Mediterraneo va in Giappone».
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