Diminuire le tasse si può. Solo il centrosinistra non ci crede e non ci riesce. La Lombardia lo ha fatto. Dall’anno prossimo nella regione presieduta da Roberto Formigoni i cittadini con un reddito fino a 15.500 euro all’anno non pagheranno più l’imposta regionale e a tutti gli altri sarà ridotta. Non siamo chissà dove. Siamo in Italia, in una regione alla quale lo Stato, quest’anno, ha dato 170 milioni di euro in meno, dove i conti devono essere tenuti in ordine, dove bisogna stare molto attenti alle spese. Anche perché dei soldi che i lombardi danno allo Stato indietro ne tornano pochi. Quindi bisogna pagare per sé e per altri. Magari per sistemare anche i conti delle regioni che hanno bilanci da far spavento.
Per abbassare le tasse bisogna, prima di tutto, crederci. È una questione di modo di pensare. Ci sono politici che, conoscendo un po’ di più la vita della gente comune, sapendo delle loro ansie e delle loro angosce a fine mese, prima di mettere le mani nelle loro tasche ci pensano due volte. Sapete perché? Per un motivo semplice: sanno cosa vuol dire guadagnarsi i soldi per campare. Sanno cosa vuol dire rischiare in proprio. Nella loro vita precedente alla politica hanno dovuto ingegnarsi per costruirsi uno stipendio alla fine del mese.
Questi sono (o almeno dovrebbero essere) i politici del centrodestra italiano. Quelli della sacralità della tasca del contribuente, del lavoro e dei suoi frutti. Quelli del rispetto del valore della fatica di ognuno, singoli e famiglie, vecchi e giovani, uomini e donne.
Per Prodi, Padoa-Schioppa e Visco questa non è una priorità. E la sacralità è quella del governo, non quella della tasca. Per chi governa la Lombardia e Milano, evidentemente, sì. Anche a Milano, infatti, negli ultimi anni le tasse non sono aumentate, anzi diminuite. Secondo il Sole 24 Ore Milano è il capoluogo di provincia italiano dove si pagano meno tasse comunali. Nel 2007 l’Ici è passata dal 5 al 4,7 per mille e non pagano un centesimo i milanesi con un reddito fino a 17mila euro.
Non c’è un altro strumento per far prosperare l’economia se non quello che far prosperare le tasche dei cittadini: l’economia, alla fine passa tutta da lì.
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