Er pelliccia torna a casa: "Ho perso la testa, in cella ho capito di aver sbagliato"

Fabrizio Filippi, il ragazzo ritratto da tutti i quotidiani mentre lancia un estintore durante gli scontri di Roma del 15 ottobre scorso, torna a casa. "Libero con obbligo di firma"

Er pelliccia torna a casa: "Ho perso la testa, in cella ho capito di aver sbagliato"

Er pelliccia torna a casa. E' stato su tutte le prime pagine dei giornali: viso coperto da una sciarpa, riccioli biondi, petto nudo, ritratto accanto a un'auto in fiamme mentre scaglia in aria un estintore. Noi del Giornale.it eravamo stati i primi a identificarlo, grazie alle segnalazioni dei lettori. Fabrizio Filippi (questo il suo vero nome) era poi stato arrestato per resistenza pluriaggravata. Un reato che prevede da tre a quindici anni di carcere.

Adesso, dopo 23 giorni passati a Regina Coeli, il simbolo (negativo) degli scontri del 15 ottobre scorso a piazza San Giovanni a Roma è tornato a casa. "Libero con obbligo di firma tre volte alla settimana". Ha deciso così il gip Paola Della Monica che ieri ha accolto l'istanza di scarcerazione presentata dai legali dello studente 24enne di Bassano Romano. Il ragazzo avrebbe raggiunto "un adeguato livello di consapevolezza", dice sempre il gip.

Insomma, Er pelliccia si sarebbe reso conto della bravata che ha commesso, è pentito e quindi basta carcere: può tornare a casa. E lo confermano anche i legali del ragazzo, Vincenzo Gambera e Francesco La Monica: "Il nostro assistito ha capito di aver sbagliato e si è pentito. Non è un simbolo, non voleva colpire nessuno".

E lo stesso Filippi, in un'intervista a Repubblica, fa un passo indietro e torna a quel 15 ottobre scorso: "Accompagnavo un mio amico alla Sapienza che doveva pagare un bollettino e poi abbiamo trovato il corteo e ci siamo uniti. Mi sono trovato in mezzo agli scontri per caso e ho perso la testa", dice Er pelliccia, che assicura poi di essere consapevole di avere offuscato la protesta pacifica di migliaia di persone indignate contro la crisi. "È vero la violenza ha fatto passare in secondo piano una giusta protesta. Sono pentito perché non mi sono reso conto per tempo di quello che stavo facendo e delle conseguenze".

Filippi, insieme agli altri indignati violenti, sono stati definiti Black Bloc. Ma Er pelliccia respinge categoricamente l'appartenenza alla categoria. Anzi: "Non ne faccio parte. Non condivido le loro azioni e la loro violenza. E non hanno il coraggio di manifestare a volto scoperto". E quando gli si fa presente che anche lui fosse a viso scoperto, Filippi risponde: "Non portavo cappucci, solo una sciarpa ed ero riconoscibile facilmente. Infatti mi hanno arrestato".

Tuttavia, nel momento del lancio del famigerato estintore il volto erano travisato. Comunque sia, ora il simbolo della protesta dice di aver capito tutto e di essersi reso conto in carcere di aver sbagliato. Il gip ci ha creduto. 

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